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L'intervista
01 Febbraio 2023 - 12:05
Da 25 anni è la voce di Ash Ketchum, l'allenatore Pokémon più amato dai bambini e ha dato voce ai protagonisti dei più importanti cartoni animati oltre ad essere stato per 10 anni il conduttore di Bim Bum Bam Mattina sulle reti Mediaset.
Parliamo di Davide Garbolino, un ciriacese doc.
Davide Garbolino è uno dei doppiatori di cartoni animati più famoso in Italia
"Sono nato e cresciuto a Ciriè, la mia famiglia è ciriacese da sette generazioni e mi sento molto legato al territorio e alle tradizioni" racconta Garbolino che, dopo aver vissuto per quasi trent'anni a Milano, ora è a Roma.
A Ciriè Davide ha fatto le elementari alla Fenoglio, le medie alla Nino Costa e studiava pianoforte.
Ed è proprio qui, al Cuneo, che tutto è iniziato.
"Studiavo pianoforte con Rina Peroni Cuneo (la mamma di Wally Peroni), un'insegnante eccezionale con la quale sono entrato in grande sintonia - racconta Davide Garbolino -. Per me è stato un personaggio magico. Disse ai miei genitori che secondo lei avevo la voce adatta per doppiare i cartoni animati. Anzi, disse la "vocina" adatta per doppiare i cartoni animati. Avevo tra i 9 e i 10 anni".
Wally Peroni, figlia di Rina Peroni Cuneo
Fu lei a contattare l'insegnante di dizione di Torino Iginio Bonazzi. "Un grandissimo insegnate che ha formato gran parte degli attori torinesi" spiega Garbolino.
"Mio padre era un agente della Siae, la mia famiglia aveva una gastronomia-salumeria. Non avrebbero saputo certo come aiutarmi. E così, fu lei ad indirizzarmi. Iniziai a frequentare il corso di dizione di Bonazzi che dopo tre lezioni mi portò in Rai per un provino e mi presero".
Siamo alla fine degli anni Settanta. Davide Garbolino, classe 1968, inizia con la televisione, con gli sceneggiati. Poi la prosa radiofonica. Anni in cui il centro di produzione Rai di Torino era molto attivo.
"Il mio primo personaggio fu un bambino nello sceneggiato "Le Tre Capitali" di Edmo Fenoglio".
Poi inizia l'esperienza in teatro con Gipo Farassino, Garbolino recita in "Le miserie di monssù Travet". Passa al teatro per ragazzi con la Torino Ragazzi, infine il doppiaggio.
"Era appena nata a Torino la società di doppiaggio "Format", avevano bisogno di bambini. Iniziai così. Non con i catoni animati, ma con i telefilm e le telenovelas. A Milano, invece, doppiavano tanto i cartoni animati. Avevo 18 anni e andai a fare un provino. Andò bene e mi trasferii. Il mio primo personaggio è stato il protagonista di una serie che è poi diventata un cult: "E' quasi magia Johnny". Da lì ho cominciato".
Johnny, di "E' quasi magia Johnny" è stato il primo protagonista dei cartoni animati cui Garbolino ha dato la voce
Qualche anno dopo passa alle trasmissioni della fascia ragazzi Mediaset.
"Cercavano la voce per un pupazzo. Venni scelto per dare la voce a Fourino, il cuginetto di Four. In quegli anni Bim Bum Bam era formato da tre, quattro trasmissioni".
Il pupazzo Fourino, ha avuto la voce di Davide Garbolino
Dopo un anno di voce a Fourino, a Garbolino viene affidata la conduzione di Ciao Ciao Mattina. Un'esperienza che lo impegna dal 1991 al 2000.
Per condurre una trasmissione del genere, quanto bisogna sapersi divertire?
"Tantissimo. Infatti, mi sono divertito tanto. Era un'esperienza che non avevo mai fatto prima. I miei fratelli mi dissero di comportarmi come mi comportavo con i miei nipoti. Con loro giocavo parecchio quando potevo. E lo spirito era un po' quello".
Davide Garbolino a Ciao Ciao Mattina con Cristina D'Avena
Un consiglio che ha funzionato tanto che Davide Garbolino viene confermato come conduttore della trasmissione per ben 10 anni.
Ma è il doppiaggio l'attività che ricorre nella carriera professionale di Garbolino.
A quali personaggi hai dato voce?
"Sono parecchi, faccio un po' fatica con la memoria. Tra i principali c'è sicuramente Ash Ketchum che mi tiene compagnia da quasi 25 anni. Poi amo moltissimo Nobita di Doraemon, il ragazzino frignone con il quale ci teniamo compagnia da parecchio tempo. Da una decina di anni sono la voce di Bugs Bunny e attualmente dirigo la serie dei Looney Tunes che hanno accompagnato generazioni e generazioni di spettatori".
Nobita, il protagonista del cartone animato Doraemon
Oggi Davide Garbolino continua la sua carriera di doppiatore, ma la sua attività principale è diventata la direzione del doppiaggio.
C'è un personaggio al quale sei particolarmente legato?
"Ce ne sono diversi ai quali per differenti motivi mi sento più vicino. Ad Ash sono legato per un motivo affettivo. Johnny, di "E' quasi magia Johnny" è un personaggio che ho amato e mi ha emozionato tantissimo. La mia prima esperienza importante. Michelangelo delle Trtarughe Ninja, un pazzo con il quale potevo sbizzarrirmi in mille cose. per un periodo ho doppiato Topo Gigio, una bellissima sfida. Elmo del Muppet. Robin di Batman. Peter Pan".
Peter Pan è tra i personaggi doppiati da Garbolino
Ti senti un po' Peter Pan facendo questo lavoro?
"Un po' sì. Aiuta. Questo è un lavoro che bisogna sempre fare con divertimento. E' un mestiere, ma resta sempre un po' un gioco. E' impegnativo, ma... sempre meglio che lavorare, come si diceva una volta. Se non si fa con tanta passione, il risultato ìsi vede".
Dopo 25 anni Ash Ketchum ha realizzato il suo sogno, diventando l'allenatore di Pokemon numero uno al mondo. La puntata per ora è stata trasmessa solo in Giappone.
Ash Ketchum dopo 25 anni di serie Pokémon è diventato allenatore numero uno al mondo
"E' stato uno spoiler gigantesco - ride Davide - la notizia è stata data a livello mondiale. Quella puntata la doppierò la settimana prossima, ma non so quando andrà in onda".
Ma c'è un'altra notizia che è stata spoilerata...
"Sì, è trapelato che Ash, all'apice del successo, deciderà di andare in pensione e farà spazio ad altri due protagonisti della serie. Ma la serie dei Pokémon non finisce di certo".
Ash Ketchum continua ad avere 10 anni da 25 anni...
"Anche io" risponde Davide ridendo. Poi aggiunge: "Quest'anno farò 44 anni di lavoro e andrò in pensione. Quindi io ed Ash andremo in pensione insieme".
Farete la festa di pensionamento insieme tu ed Ash? Come la immagini?
"Al parco, con il becchime da dare ai piccioni. A vedere un cantiere... Non lo so, ci organizziamo".
E quindi, progetti per il futuro?
"Continuerò a lavorare come direttore del doppiaggio e doppiatore. Alcune serie che vanno avanti e nuovi prodotti che mi vengono proposti. Vedremo. Ora, come direttore del doppiaggio sto seguendo una serie in onda su Italia Uno che è "Superman e Lois", alla seconda stagione. Poi la serie di Cucky, la bambola assassina. Una serie realizzata molto bene di cui abbiamo già doppiato due stagioni, è in lavorazione la terza".
Insomma, passi disinvoltamente dal cartone animato alla serie horror...
"Sì. a qualunque genere. E' il nostro mestiere. Ed è proprio questo il bello".
Ti appassiona questo genere?
"Sì, una bella sfida. Così come la direzione del doppiaggio. Poter scegliere quale voce dare ai vari personaggi. Il fatto di poter lavorare con i colleghi, dirigerli. Un bel lavoro di squadra, mi piace molto. Non è semplice perché è diverso dall'approccio del doppiatore. E' un lavoro anche psicologico, dovendosi rapportare a persone con caratteri diversi, momenti diversi. Ogni giorno è diverso per tutti. Una bella esperienza".
Il doppiatore è un attore e deve entrare nel personaggio.
"Esattamente, non è solo un fatto tecnico, una mera lettura. La recitazione è una cosa fondamentale. Ciò che trasmetti. Il doppiaggio è una convenzione, una comodità per chi non conosce le lingue. Si dice che la scuola italiana sia la migliore al mondo. C'è una grande tradizione, una grande scuola e sicuramente c'è una grande attenzione".
Com'è cambiato il doppiaggio negli anni?
"Più che altro i tempi di lavorazione sono cambiati. Sono più stretti. Alle volte non si ha la possibilità di cesellare più di tanto".
Qual è la cosa più complicata del tuo lavoro?
"Nella direzione del doppiaggio, sicuramente comunicare ciò che tu hai in mente al collega che è al leggio. Una cosa che secondo me non va fatta è dare la battuta al collega, perché ognuno di noi una battuta può dirla in modi diversi. posso avere in mente un suono, un'intonazione particolare, però non voglio trasmettere questo. Voglio che mi arrivi l'emozione, l'intenzione giusta, ma voglio che il collega lo faccia a modo suo. E a volte spiegare ciò che si ha in mente non è così semplice".
C'è un personaggio al quale ti piacerebbe particolarmente, dare la voce?
"Ci sono un sacco di attori che mi piacciono molto, ma che con la mia voce non ci starebbero proprio bene. Sono contento di vederli poter recitare e spesso apprezzo anche il doppiaggio".
"Per me la cosa importante del doppiaggio è quando non ti accorgi che il prodotto è doppiato. Ho molti colleghi talmente fanatici del mestiere che facciamo, che quando vedono un film, la prima cosa che ti dicono all'uscita del cinema è: che doppiaggio! Per me vengono prima tremila altri aspetti: la storia, la fotografia, l'interpretazione. E po, magari, dico: doppiato molto bene. A parte i primi venti secondi, trenta secondi in cui ci faccio caso, poi cerco di guardarmi il film e godermi lo spettacolo".
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