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Un viaggio in Iraq tra storia e archeologia: dalla Mesopotamia ai giorni nostri

I docenti Pierluigi Bernard e M. Cristina Martinetti hanno raccontato il loro viaggio in Iraq, ripercorrendo la storia delle antiche civiltà mesopotamiche, tra Baghdad, Babilonia, Ur e Samarra, alla scoperta di un patrimonio inestimabile

I docenti Pierluigi Bernard e M. Cristina Martinetti

I docenti Pierluigi Bernard e M. Cristina Martinetti

Unitrè di Cuorgnè. I docenti Pierluigi Bernard e M. Cristina Martinetti, mercoledì 5 febbraio, hanno illustrato con diapositive e spiegazioni esaurienti il loro viaggio in Iraq, avvenuto anni addietro. Questi turisti divulgatori hanno fatto rivivere il loro viaggio, un viaggio nella storia dell’umanità: l’antica Mesopotamia, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate, ha dato origine ad alcune delle civiltà più antiche, dai Sumeri ai Babilonesi, fino agli Assiri. L’Iraq confina con Arabia Saudita, Giordania, Iran, Kuwait, Siria e Turchia.

Il viaggio ha avuto inizio dalla capitale Baghdad, fondata nel 762 dal califfo Al Mansur. All’epoca della sua fondazione, la città aveva una pianta circolare e una doppia cerchia di mura, ed era sede del califfo, della corte e della zecca, motivo per cui veniva chiamata città circolare. Il nome Baghdad deriva dall’originario toponimo iranico "Baghdadu", che significa "dato da Dio".

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I docenti hanno descritto brevemente la storia dell’Iraq, un territorio che, dopo la dominazione babilonese e assira, passò sotto l’Impero Persiano, per poi essere conquistato dagli Arabi e successivamente sottomesso all’Impero Ottomano. L’Iraq riguadagnò l’indipendenza dopo la Prima Guerra Mondiale e negli anni Trenta divenne una monarchia costituzionale sotto Re Faisal I. Nel 1958 venne proclamata la repubblica e, nel 1979, andò al potere Saddam Hussein, instaurando una dittatura personale spietata nei confronti degli oppositori politici e delle minoranze curde e sciite. Saddam Hussein fu deposto nel 2004.

I docenti hanno portato il pubblico a visitare virtualmente il mercato del rame, che ha ricordato le laboriose boite in Canavese, attive fino alla metà del Novecento. Tra le altre tappe a Baghdad vi sono state la madrasa al-Mustanṣiriyya, scuola giuridico-religiosa musulmana dove si insegnano il Corano e gli hadith, i detti e i fatti di Maometto, il minareto Suq el-Ghazl, del XII secolo, la casa del Tè, la strada dei librai, il palazzo del governatorato ottomano e il monumento ai martiri della guerra tra Iraq e Iran.

Fuori Baghdad, la visita è proseguita nella capitale dei Parti e poi dei Sassanidi Persiani, Ctesifonte, dove si trova la grande Sala di Cosroe I, imperatore sassanide. Nel ritorno a Baghdad, i docenti hanno visitato il Museo Archeologico, fondato dalla studiosa Gertrude Bell, archeologa ed esploratrice inglese, sepolta a Baghdad. All'interno del museo si trovano reperti straordinari come i Lamassù, statue con il viso umano e corpo di leone alato, posti agli ingressi dei templi e dei palazzi per proteggerli dai demoni, il Codice di Hammurabi, la più antica raccolta di leggi scritte della storia (1760 a.C.), emanata dal re di Babilonia Hammurabi, la statua del dio Marduk, la divinità principale di Babilonia, e il leone di Ishtar, dedicato alla dea Ishtar.

Molto suggestiva è stata la visita a Samarra, città sulle rive orientali del Tigri, 120 km a nord di Baghdad. Sotto la dinastia Abbaside (750-1258 d.C.), Samarra divenne la capitale del califfato tra il 836 e l'892. È nota soprattutto per la Grande Moschea di al-Mutawakkil, che con i suoi 240 × 156 metri è la più vasta del mondo, e per il suo celebre minareto a spirale, alto 52 metri. A Samarra si trovano anche i mausolei di due importanti imam sciiti, Ali al-Hadì e Hasan al-Askari.

Il viaggio è poi proseguito verso Babilonia, a 80 km da Baghdad, dove si trovano i resti della celebre Porta di Ishtar, costruita attorno al 575 a.C. sotto Nabucodonosor II. L'originale si trova oggi a Berlino, nel Museo di Pergamo. A Babilonia si possono ammirare anche lo ziggurat di Etemenanki, dedicato a Marduk, costruito nel VI secolo a.C., l’imponente via delle processioni, che conduceva al Tempio di Ishtar, e la sala del trono di Alessandro Magno, conquistatore macedone.

Il viaggio è proseguito a Karbala, luogo di culto sciita e teatro del martirio di Husain, figlio del califfo, nel 680 d.C., poi ad Al Kifl, dove si trova la moschea Al-Nukhailah, che contiene la presunta tomba del profeta Ezechiele, e successivamente a Kufa, città sulle rive dell’Eufrate, dove si trova una delle più antiche moschee del mondo, risalente al 670 d.C., che custodisce le tombe di Muslim ibn Aqil e dei suoi due compagni sciiti.

Proseguendo il viaggio, sono state visitate le città sumere di Uruk, dove è nata la scrittura cuneiforme, e Ur, famosa per il suo ziggurat dedicato a Inanna, dea babilonese. Da Ur partì Abramo verso la Terra Promessa. Qui è stato trovato il celebre Stendardo di Ur, oggi conservato al British Museum di Londra.

A Nassiria, i docenti hanno ricordato il tragico attentato del 17 novembre 2003, in cui persero la vita carabinieri e soldati italiani durante l’operazione Antica Babilonia.

A Bassora, i fiumi Tigri ed Eufrate si uniscono formando lo Shatt al-Arab, corso d’acqua lungo 190 km. Qui vivono gli Arabi delle paludi (Madan), che sopravvivono in condizioni precarie cacciando bufali acquatici e anatre, pescando e spostandosi su canoe ricoperte di bitume. Abitano nei mudhif, strutture fatte di canne secche intrecciate, ancora visibili nel sud dell’Iraq.

In 12 giorni di viaggio, i due docenti hanno dimostrato quanto la civiltà mesopotamica abbia influito sulle scoperte successive. Un viaggio tra storia, archeologia e cultura, alla riscoperta delle radici della civiltà.

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