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POS: ecco le risposte alle domande più frequenti

Oggi, i clienti possono richiedere il pagamento con il POS anche per piccolissime transazioni

POS: ecco le risposte alle domande più frequenti

I POS hanno cambiato per sempre il settore delle transazioni elettroniche, aggiungendo nuove funzionalità e semplificando il processo di pagamento per i consumatori e i commercianti. Inoltre, rappresentano per legge un obbligo, salvo alcune eccezioni, e per questo motivo sono sempre più spesso presenti nelle attività commerciali di ogni categoria merceologica. Ecco perché emerge l'esigenza di scoprire insieme le risposte alle domande più frequenti sui Point of Sale, così da conoscere meglio cosa sono e come funzionano.

Che cosa si intende per POS?

Il termine POS, acronimo di Point of Sale e traducibile in italiano con "punto di vendita", fa riferimento ai dispositivi e ai sistemi utilizzati nelle attività commerciali per gestire le transazioni e i pagamenti elettronici. Questi strumenti permettono ai commercianti di accettare pagamenti con carte di credito, debito, prepagate o altre tecnologie come il contactless e l'NFC, facilitando così le operazioni di cassa. Col passare degli anni, come evidenzia anche l'elenco dei POS proposti da Nexi, i Point of Sale hanno acquisito nuove funzionalità sempre più avanzate. Non a caso, è possibile trovare modelli mobile da collegare allo smartphone, POS con stampante, con registratore di cassa e molto altro ancora.

pos

Quanto costa una transazione con il POS?

Non è facile rispondere a questa domanda, perché il costo di una transazione effettuata con il POS può variare in base a diversi elementi. Alcuni servizi, ad esempio, propongono l'azzeramento delle commissioni sui pagamenti entro un massimo di 10, noti anche come microtransazioni. In genere, basandosi su un'analisi di GlobalData, ci si aggira su una media dello 0,7% sull'importo di ogni singola transazione elettronica, ma si può arrivare anche al 3%, dipendentemente dai casi. Inoltre, è opportuno specificare che i POS hanno anche altre voci di spesa, come il costo dell'installazione e il canone mensile.

Qual è la cifra minima da accettare con il POS?

La legislazione italiana non stabilisce una cifra minima che i commercianti sono obbligati ad accettare via POS. Il percorso delle norme in tal senso è stato a dir poco tortuoso, arrivando nel 2020 ad una soglia minima di 5 euro. Successivamente tale soglia è stata rimossa del tutto, grazie alla legge approvata il 30 giugno 2022. In sintesi, oggi, i clienti possono richiedere il pagamento con il POS anche per piccolissime transazioni, come avviene ad esempio al bar, e gli esercenti hanno l'obbligo di accettare. Vengono infatti previste delle sanzioni per chi si rifiuta di far pagare con il POS, pari a 30 più il 4% dell'importo della transazione negata.

Perché alcuni commercianti non adottano il POS?

Nonostante la legge imponga l'obbligo di accettazione dei pagamenti tramite POS, senza limiti in termini di soglie minime, alcuni commercianti esitano ancora ad adottare questa tecnologia. Le ragioni di tale resistenza sono legate soprattutto ai costi, inerenti le già citate commissioni oltre all'installazione e al canone, oppure alla mancanza di familiarità con le nuove tecnologie. A tal proposito, occorre sottolineare che chiunque può segnalare un esercente che si rifiuta di accettare il pagamento tramite POS, in quanto si tratta di una pratica oramai illegale

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