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23 Ottobre 2024 - 23:10
Cambio d'ora: tra un’ora di sonno in più e gli effetti sul nostro organismo, ne vale davvero la pena?
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, le lancette dell’orologio torneranno indietro di un’ora, segnando la fine dell’ora legale e il ritorno all’ora solare. Questo appuntamento ormai abituale segna per molti l’occasione di recuperare un’ora di sonno, ma le ripercussioni sull’organismo possono andare ben oltre una semplice notte di riposo. Ma siamo davvero consapevoli di come questo cambiamento influenzi il nostro corpo e la nostra mente?
Quando si parla di cambio d’ora, il primo pensiero va inevitabilmente al sonno. Il nostro organismo segue un ritmo naturale, noto come ritmo circadiano, che regola il ciclo sonno-veglia e molti altri processi fisiologici. Modificare bruscamente l’orario può alterare questo equilibrio, creando uno sfasamento temporaneo, noto anche come "effetto jet-lag sociale". Anche un cambiamento apparentemente minimo, come un’ora in più o in meno, può richiedere alcuni giorni di adattamento.
Ma davvero un’ora di sonno in più può compensare gli effetti del cambio d’ora sul nostro organismo? La risposta non è così semplice. Se da un lato l’ora in più può sembrare un vantaggio, dall’altro, l’alterazione dei ritmi quotidiani può provocare stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione nei giorni successivi.
Alcuni studi suggeriscono che, in particolare nelle persone più sensibili, il cambiamento possa influire sullo stress e persino sul sistema immunitario, rendendo l’organismo più vulnerabile.
L’adattamento all’ora solare può anche avere implicazioni sul sistema cardiovascolare. Studi condotti in vari paesi evidenziano come i giorni successivi al cambio d’ora siano associati a un aumento di episodi di infarto e altre patologie cardiache, legate probabilmente all’alterazione del ritmo sonno-veglia.
Anche se con il ritorno dell’ora solare si recupera un po’ di riposo, l’organismo deve comunque ricalibrare i propri orari, con possibili ripercussioni sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna.
Ma quali sono i rischi reali per il nostro cuore?
Nonostante le statistiche siano chiare, è importante considerare che la maggior parte degli effetti è di breve durata e tende a risolversi nell’arco di pochi giorni. Tuttavia, per chi già soffre di disturbi del sonno o ha un sistema immunitario debole, questo cambiamento può rappresentare un ulteriore fattore di stress.
Gli effetti del cambio d'ora sulla gente
Il cambio d’ora non influisce solo sul nostro sonno, ma anche sulla nostra esposizione alla luce solare. Con l’ora solare, le giornate appaiono più corte e le ore di luce diminuiscono, condizionando la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno.
Ma è solo una questione di sonno o la luce influisce anche sull’umore?
La risposta è sì: una ridotta esposizione alla luce solare può aumentare il rischio di depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale (SAD), una forma di depressione legata ai mesi invernali e alla diminuzione delle ore di luce.
La melatonina non è l’unico elemento influenzato dalla variazione della luce: anche la serotonina, un neurotrasmettitore che regola il buonumore, risente della diminuzione della luce naturale. Per questo motivo, molte persone si sentono più tristi o svogliate nei giorni successivi al cambio d’ora. Uscire nelle ore di luce, anche per una breve passeggiata, può aiutare a contrastare questi effetti.
Cosa possiamo fare per limitare gli effetti negativi del cambio d’ora? Ecco alcuni suggerimenti per aiutare il corpo ad adattarsi:
Anticipare gradualmente gli orari: spostare gli orari dei pasti e del sonno di 10-15 minuti al giorno nei giorni precedenti al cambio d’ora può aiutare il corpo a prepararsi al nuovo ritmo.
Esporsi alla luce naturale: trascorrere del tempo all’aperto nelle prime ore del mattino aiuta a sincronizzare il ritmo circadiano, facilitando l’adattamento.
Evitare la caffeina nelle ore pomeridiane: questo può aiutare a ridurre l’insonnia e migliorare la qualità del sonno nelle notti successive al cambio d’ora.
Cambio d'ora tra il 26 e il 27 ottobre
Ma davvero possiamo adattarci in pochi giorni?
Gli esperti ritengono che la maggior parte delle persone riesca ad abituarsi al nuovo orario entro una settimana. Tuttavia, chi già soffre di disturbi del sonno o ha una routine molto rigida potrebbe trovare il cambiamento più difficile da gestire.
La discussione sul cambio d’ora non si ferma agli effetti sull’organismo. In molti paesi europei, compresa l’Italia, si parla da tempo della possibilità di eliminare il cambio tra ora legale e solare.
Ma quale sarebbe l’impatto sulla nostra salute se mantenessimo un solo orario per tutto l’anno?
Gli studi in questo senso sono ancora in corso, ma diversi esperti ritengono che una maggior stabilità nell’orario potrebbe ridurre gli effetti negativi sul sonno e migliorare il benessere complessivo della popolazione.
Fino ad allora, dovremo continuare ad affrontare il consueto appuntamento con il cambio d’ora, cercando di trarre il meglio da quell’ora di sonno in più e prestando attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda.
Dopo tutto, la vera domanda è: siamo davvero disposti a sacrificare il nostro equilibrio per una semplice lancetta dell’orologio?
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