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Automobilismo
30 Ottobre 2024 - 09:56
Elkann declina l'invito in Parlamento: Stellantis attende il tavolo a Palazzo Chigi
Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha comunicato la sua decisione di non partecipare all'audizione in Parlamento, ribadendo però la “disponibilità a un dialogo franco e rispettoso” in una lettera indirizzata al presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli. Il testo, che sottolinea l’impegno del gruppo verso una collaborazione istituzionale, è arrivato dopo le recenti mozioni della Camera che chiedono un confronto ufficiale per discutere le sfide e le opportunità del settore automotive in Italia. Tuttavia, Elkann ha chiarito che Stellantis preferisce proseguire il dialogo attraverso i canali già attivati presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e attende l’avvio di un tavolo istituzionale presso la Presidenza del Consiglio.
Nella missiva, Elkann spiega che la richiesta del Parlamento per un confronto con Stellantis è stata accolta con rispetto, ma che l’azienda ha già illustrato la propria posizione e i propri piani industriali tramite l’amministratore delegato nella precedente audizione dell’11 ottobre. “Non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già illustrato”, precisa il presidente del gruppo, ringraziando Gusmeroli e i parlamentari della X Commissione per l’attenzione dedicata al settore.
Il mancato incontro con il Parlamento solleva interrogativi su quali siano le vere priorità del colosso automobilistico, soprattutto alla luce delle recenti sfide del comparto, che comprende sia la transizione verso la mobilità elettrica sia la competizione con gli attori internazionali.
Con Stellantis che rappresenta una delle maggiori industrie del Paese, l’assenza di un confronto diretto tra Elkann e i deputati suscita dubbi tra gli esperti e gli addetti ai lavori, i quali sottolineano che la decisione potrebbe essere interpretata come un segnale di cautela nei confronti del Parlamento e una preferenza per una mediazione governativa più incisiva.
Elkann non andrà a Palazzo Chigi
La lettera non menziona i dettagli del confronto auspicato con il Governo, ma Elkann si è detto fiducioso che la convocazione presso Palazzo Chigi possa avvenire entro la fine dell’anno, secondo le intenzioni già dichiarate dal Governo e approvate dalla Camera il 16 ottobre scorso.
Un settore in fermento tra evoluzioni e incertezze...
L’industria automobilistica italiana, come quella europea, attraversa un periodo di grande trasformazione. In questo contesto, Stellantis si trova di fronte a una serie di sfide pressanti, dalla decarbonizzazione alle prospettive di espansione globale, che richiedono una strategia chiara e un impegno costante in sinergia con il Governo.
In Europa, il passaggio alle auto elettriche e la conseguente riduzione delle emissioni di carbonio sono al centro delle politiche comunitarie, e l’Italia, con un peso industriale significativo nel settore, è chiamata a mantenere la competitività delle proprie aziende in uno scenario internazionale sempre più competitivo.
La presenza diretta di Stellantis in Italia rappresenta un motore economico di rilievo per l’occupazione e la filiera produttiva, ma pone anche questioni di sostenibilità economica e ambientale che richiedono un dialogo aperto tra industria e istituzioni.
Con il rinvio dell’audizione in Parlamento, l’attenzione si sposta ora su un possibile tavolo di confronto a Palazzo Chigi, che potrebbe diventare un’opportunità per affrontare apertamente le preoccupazioni relative all’occupazione, agli investimenti e alla transizione energetica del settore.
Tale incontro, se convocato entro la fine dell’anno, potrebbe definire il quadro delle politiche di supporto che il Governo intende attuare per favorire la transizione ecologica e sostenere la competitività dell’automotive in Italia. Elkann, nella sua lettera, ha ribadito la disponibilità di Stellantis a partecipare a questo tavolo istituzionale, sottolineando l'importanza di un “dialogo rispettoso e costruttivo” tra il gruppo e le autorità nazionali.
In conclusione, il rifiuto di John Elkann di presentarsi in Parlamento rappresenta una presa di posizione significativa, che pone l'accento sulla necessità di un quadro normativo chiaro e condiviso per garantire il futuro dell'automotive italiano. Il dialogo tra le parti rimane aperto, ma con la condizione di avvenire su un piano ufficiale e governativo, in cui tutte le istanze del settore possano trovare risposte concrete.
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