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13 Novembre 2024 - 09:42
Palline ‘Killer’ nel tennis: ecco perché i campioni stanno gridando allo scandalo!
Le voci dei grandi del tennis mondiale si levano compatte e accese contro le nuove palline introdotte nel circuito professionistico. Non è una semplice questione di preferenze: i giocatori denunciano seri rischi per la loro salute. Già a Shanghai, durante il torneo di ottobre, Daniil Medvedev aveva sollevato il problema, ma è alle Atp Finals di Torino che il malcontento ha trovato risonanza globale. Tra i primi a farsi avanti con una protesta senza filtri è stato Alexander Zverev, attuale numero 2 al mondo e figura di spicco del 'Player Council', il consiglio dei giocatori.
“Da quando è iniziata la pandemia, la qualità delle palline è peggiorata. Ora sono molto più lente e molti giocatori, me compreso, stanno sviluppando problemi al gomito e al polso”, ha dichiarato Zverev con preoccupazione. Secondo lui, la causa risiede nella scelta dei produttori di ridurre i costi durante il periodo del Covid-19, modificando il tipo di gomma utilizzata per la produzione delle palline.
Questa nuova mescola, meno elastica, renderebbe le palline tra il 30% e il 60% più lente rispetto a prima, senza mantenere la pressione necessaria a garantire un gioco fluido.
Le testimonianze dei campioni presenti a Torino non lasciano spazio a dubbi: le nuove palline cambiano drasticamente le dinamiche di gioco. Medvedev, protagonista della polemica iniziale, ha spiegato come sia stato costretto a cambiare la tensione delle corde e ad adattarsi a una palla più morbida per poter restare competitivo.
“Il mio gioco è cambiato, non riesco più a spingere la pallina con la stessa precisione. Prima era un vantaggio, adesso tutti riescono a tenere scambi lunghi senza errori,” ha dichiarato il russo, visibilmente frustrato.
Il problema delle nuove palline da tennis
Le palline, più lente e meno reattive, hanno ridotto la sua capacità di colpire vincenti, una qualità che lo ha sempre reso temibile sul campo. Secondo Medvedev, questo rende il gioco più omogeneo, a discapito della spettacolarità.
Anche Andrey Rublev ha espresso il suo disappunto, sostenendo che, mentre in passato la velocità del colpo offriva maggiore controllo, ora la situazione è divenuta imprevedibile: “A volte la palla risponde come dovrebbe, altre volte finisce fuori di cinque metri senza motivo,” ha spiegato, una critica che evidenzia come il cambiamento nelle palline incida anche sulla stabilità e precisione del gioco.
A unirsi al coro di critiche è anche il norvegese Casper Ruud, che ha sottolineato come le nuove palline siano spesso “troppo morbide e grandi”, compromettendo non solo la durata delle stesse durante un match, ma anche la prevedibilità delle traiettorie. “Forse le palline non durano come una volta,” ha affermato, aggiungendo che servirebbe maggiore consistenza nella produzione per evitare questi cambiamenti imprevisti.
La soluzione ideale, per il giocatore australiano Alex De Minaur, sarebbe uniformare le palline in tutto il circuito, eliminando così l’elemento di sorpresa e i rischi di infortunio legati alla necessità di adattarsi ogni volta a un tipo diverso di pallina. “Se ovunque si giocasse con le stesse palline, molti problemi sparirebbero,” ha concluso, proponendo un cambio che, sebbene ambizioso, potrebbe risolvere molte criticità.
L’attenzione alla salute dei giocatori non è una novità nel mondo del tennis, ma l’insorgere di infortuni specifici a gomiti e polsi è un segnale che non può essere ignorato. Secondo gli esperti, i cambiamenti nella struttura e nei materiali delle palline incidono non solo sulla performance, ma anche sul carico di lavoro dei tendini e dei muscoli del braccio, aumentando il rischio di lesioni.
Questa è una delle ragioni principali per cui i giocatori stanno chiedendo una revisione della produzione delle palline, possibilmente con il ritorno a standard più elevati e una maggiore trasparenza da parte dei produttori.
L’opinione pubblica e i fan del tennis hanno accolto con preoccupazione le dichiarazioni dei loro idoli, mentre il dibattito ha iniziato a rimbalzare sui social e nei media sportivi. Il 'Player Council', guidato da giocatori come Zverev, potrebbe presto decidere di confrontarsi con i produttori per cercare una soluzione condivisa che metta al centro la salute degli atleti.
Intanto, i tornei del circuito, tra cui gli Open di Francia e il prossimo Australian Open, saranno il banco di prova per vedere se queste palline contestate continueranno a dominare il gioco, o se la pressione dei campioni porterà a un ritorno a materiali e standard più sicuri.
La questione, tutt’altro che secondaria, potrebbe aprire una nuova era nel mondo del tennis, in cui il controllo della qualità e l’attenzione alla salute dei giocatori diventano protagonisti, al pari dello spettacolo in campo.
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