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Scherma in carrozzina
07 Settembre 2024 - 18:41
La gioia di Rossana Pasquino e Andreea Ionela Mogos (FOTO BIZZI/COMITATO ITALIANO PARALIMPICO)
Terza Paralimpiade in carriera e terza medaglia al collo per Andreea Ionela Mogos, schermitrice italiana di origini rumene che da diversi anni ormai vive a Volpiano. Dopo il bronzo nel fioretto a squadre alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e l'argento ottenuto nella stessa gara a Tokyo 2020 è arrivato un nuovo bronzo, sempre nel fioretto a squadre, a Parigi 2024. Andreea l'ha conquistato insieme alla "stella" Bebe Vio, a Loredana Trigilia e Rossana Pasquino.
La premiazione della squadra azzurra di fioretto femminile (FOTO BIZZI/COMITATO ITALIANO PARALIMPICO)
Un bronzo di carattere e classe, conquistato dominando gli Stati Uniti, sfiorando il colpaccio contro la corazzata Cina e infine battendo Hong Kong davanti al cantante Jovanotti, grande amico di Bebe Vio, con la forza d’un gruppo che dà l’essenza non soltanto di come si tiri in una gara a squadre, ma di cosa sia la scherma: uno sport di squadra in cui si fanno gare individuali. Un sentimento autentico, speciale, quello che unisce quattro ragazze ad uno staff che adorano.
Jovanotti si congratula con Bebe Vio (FOTO BIZZI/COMITATO ITALIANO PARALIMPICO)
Fiorettista e sciabolatrice, la canavesana d'adozione, cugina del calciatore della Nazionale della Romania Vasile Mogos, nel suo palmarès vanta, a livello mondiale, un titolo nel fioretto a squadre nel 2017, un argento nella sciabola a squadre ancora nel 2017 e due bronzi nel fioretto a squadre nel 2015 e nel 2019; due vittorie nel Campionato d'Europa nel 2014 nel fioretto a squadre, due argenti continentali nel 2018, nel fioretto individuale e nella sciabola a squadre; un bronzo nel 2016 nella sciabola individuale.
L'esultanza di Rossana Pasquino, Bebe Vio, Andreea Ionela Mogos e Loredana Trigilia (FOTO BIZZI/COMITATO ITALIANO PARALIMPICO)
Andreea Ionela Mogos racconta così i suoi inizi: "Ho cominciato a praticare questo sport come terapia e pensavo fosse solo una tappa di passaggio. Vedendo però qualche gara e le emozioni degli altri atleti ho capito che la scherma sarebbe stata la mia vita, e ora è anche il mio lavoro. Ho accettato il mio corpo dopo l’incidente e do sempre il massimo in pedana”. Questi i ricordi della prima gara: “Tutti mi guardavano e mi sentivo in imbarazzo perchè ero ‘nuova’. Per fortuna è andata anche bene". Andreea, classe 1988, è rimasta paraplegica a 18 anni in seguito a un incidente automobilistico in Austria durante un viaggio di ritorno da una visita ai parenti in Romania: come anticipato, è nata a Vaslui, ma si è poi trasferita in Canavese con i suoi famigliari. La medaglia di bronzo conquistata a Parigi non poteva che essere dedicata "alla mia famiglia e a chi mi vuole bene”.
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