"Lì. Sempre lì. Lì nel mezzo. Finché ce n'hai stai lì. Stai lì. Sempre lì. Lì nel mezzo. Finché ce n'hai. Finché ce n'hai stai lì"
Lo stralcio della famosa canzone di Ligabue, Una vita da mediano, ha tutte le caratteristiche per descrivere Francesco Armato. Centrocampista di contenimento, corsa e grinta sono il suo marchio di fabbrica in mezzo al campo.
Il vincitore del sondaggio "Vota il calciatore del 2023" si racconta a tutto tondo.
Una passione nata fin da bambino. "Ho iniziato a praticare sport a 5 anni nel San Mauro Calcio, squadra nella quale ho fatto tutta la trafila partendo dalla Scuola Calcio fino ad arrivare a giocare in prima squadra. Fino ai 10 anni ho giocato sia a calcio che praticato Judo poi, per la sovrapposizione degli allenamenti e perché preferisco gli sport di squadra rispetto a quelli individuali, ho scelto il calcio. Per me lo sport è divertimento, sacrifico e passione".
Francesco Armato con la maglia del San Mauro
Oltre a quella del San Mauro, in carriera Armato ha vestito le maglie di River Mosso, Montanaro e da questa stagione difende i colori della Sportiva Nolese. Lo sport regala gioie, ma è anche in grado di dare cocenti delusioni.
"Tra i miei successi sportivi più importanti c’è sicuramente la vittoria del campionato della passata stagione con il Montanaro: dopo 30 anni abbiamo riportato i colori gialloblu in Promozione, è stato davvero una grande impresa. Sullo stesso piano anche la promozione in Prima Categoria con la maglia del River Mosso passando per i playoff dove siamo stati davvero bravi battendo squadre blasonate come Pianezza, Caselle e Ivrea".
Francesco Armato posa con la Coppa del trionfo del Montanaro nello scorso campionato di Prima Categoria
"Passando alle delusioni la più dolorosa è stata la retrocessione in Prima Categoria con il San Mauro al termine dell'annata 2014/2015. Se potessi tornare indietro mi piacerebbe rigiocare anche la partita del primo turno dei playoff dell'annata 2021/2022 tra Montanaro e Colleretto Pedanea. Una sconfitta di misura (0-1) che mi brucia ancora parecchio".
Non è un goleador, ma la soddisfazione di gonfiare la rete ogni tanto se l'è tolta... "Dato il mio ruolo in campo non ho fatto tanti gol nella mia carriera in prima squadra quindi non ne ricordo uno in modo particolare. Ma quando li faccio, al massimo uno o due a stagione, non voglio esagerare poi pensano sia un goleador, mi piace esultare copiando il classico gesto di Cristiano Ronaldo. In compenso però ho contribuito a far prendere pochi gol alle squadre in cui ho giocato e questa cosa mi rende ancor più orgoglioso di quello che faccio in campo".
Un ruolo, quello di centrocampista centrale tutto grinta con compiti di rottura del gioco avversario, nato forse dal suo primo idolo di infanzia, Gennaro Gattuso, uno che della grinta e della voglia di non mollare mai ne ha fatto il suo marchio di fabbrica. "Si è vero, da piccolo mi piaceva tantissimo Gattuso, un giocatore che metteva in campo tutte le energie che aveva in corpo per tutti i 90' senza mai risparmiarsi. Poi crescendo, essendo juventino, mi sono innamorato calcisticamente parlando di Claudio Marchisio".
"Tenace, competitivo, umile, grintoso e allegro". Armato si descrive con questi cinque aggettivi e ama lo sport, non solo quello che pratica e lo consiglia vivamente a tutti i giovani. "Un giovane si deve avvicinare allo sport perché ti insegna ad accettare le sconfitte e a gioire della vittorie. Condividendo con i compagni di squadra obiettivi e sacrifici".
Un combattivo Armato contrasta Rocco Barbaro in una sfida tra San Mauro e La Chivasso
Nella vita di un calciatore dilettante lo sport non è ovviamente l'unico interesse. "Nella mia vita oltre allo sport c’è la mia ragazza Deborah, la mia famiglia e i miei amici e il mio lavoro. Tra i miei hobby ci sono i tornei estivi con il Famila Team, un gruppo di amici con cui da ani gioco insieme e poi c'è lo sci. C'è poi spazio anche per la musica, in particolare quella dei cantautori italiani. Il mio cantante preferito è Lucio Battisti".
Tutta la grinta di Francesco Armato impegnato nell'affrontare gli avversari in mezzo al campo
Nel cassetto non mancano i sogni. "Il più importante è quello di vivere in salute, felice e sereno. Il futuro è imprevedibile, cerco di focalizzarmi sul presente. Ringrazio i miei genitori che fin da quanto ero piccolo hanno sacrificato il loro tempo e i loro impegni per permettimi di fare sport e Deborah che mi supporta in tutte le mie scelte. Infine ringrazio tutte le società, i mister, i dirigenti e i compagni di squadra con cui ho giocato in questi 24 anni".
"Ah, è visto che ho vinto il sondaggio ringrazio anche tutti quelli che mi hanno votato...".
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