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Yeman Crippa fa suo L'International Mandria Cross

In campo femminile trionfa Gaia Sabbatini

Yemen Crippa

Yemen Crippa

C’è voluta una volata all’ultimo metro perché Yeman Crippa, campione europeo dei 10000 metri, strappasse al sorprendente Pasquale Selvarolo la vittoria al Cross Internazionale della Mandria. Crippa è partito molto forte, subendo nella seconda parte della gara il ritorno del rivale. «Sono rimasto in altura fino all’ultimo momento possibile – spiega –. Stavo bene e ho voluto mettermi alla prova, poi ho dovuto gestire un piccolo dolore al fianco. È andata bene, ma lui è stato bravissimo». Crippa ha già fissato i prossimi impegni: il 10 dicembre campionati europei di cross a Bruxelles, il 31 dicembre la Boclassic su strada a Bolzano, il 18 febbraio seconda maratona della carriera a Siviglia. Al debutto sui 42 chilometri, lo scorso aprile a Milano, Crippa chiuse in 2:08’57”. "L’obiettivo di Siviglia è sempre il record italiano, il 2”07’16” di Iliass Aouani, anche se ormai i vertici mondiali sono qualche minuto sotto. Ma le maratone bisogna correrle: le parole non bastano".

Una fase del Cross Internazionale della Mandria

Selvarolo, soltanto domenica scorsa, aveva corso a Ravenna la mezza maratona in 1 ora e 32 secondi, sesta prestazione italiana di sempre. «Ero qui per conquistare un posto per gli Eurocross di Bruxelles, e credo di esserci riuscito –. A Ravenna ho fatto il minimo per i campionati europei di Roma. L’obiettivo del 2024 è quello: si corre in casa, è una splendida occasione».

Alle spalle di Crippa e Selvarolo è stata battaglia: la gara della Mandria, su un percorso spettacolare che ha riproposto il passaggio nella Sala delle Carrozze del Castello, era una delle prove di selezione per la definizione della squadra azzurra per gli Europei del prossimo 10 dicembre. Yassim Bouih, nel 2023 campione europeo nella staffetta mista, ha avuto la meglio su Luca Alfieri. «Per me 10 chilometri sono una prova impegnativa – dice – Sono pronto per Bruxelles, decideranno i tecnici se nella prova individuale o ancora nella staffetta».

Alla Mandria c’era anche Gaia Sabbatini, al debutto di una stagione che potrebbe portarla sotto il muro dei 4 minuti sui 1500. Gaia, che alla Mandria era stata protagonista della volata che ha regalato agli azzurri il titolo europeo della staffetta mista, ha vinto in 7’51” il cross corto di 2300 metri, staccando nella seconda parte di gara una coraggiosa Eleonora Vandi, arrivata al traguardo con un distacco di 3 secondi.

Una fase della gara femminile

«In genere corro coperta pensando alla volata finale - racconta - Ho provato a stare davanti, cosa che intendo fare un un po’ più spesso nel corso dell’anno. Eleonora è stata brava, nel finale la sentivo vicina ed è stata un grande stimolo».

Gaia Sabbatini

Sabbatini, commossa, ha dedicato la vittoria a Giulia Cecchettin, l’ennesima vittima di femminicidio. «Quest’anno sono più di 100 le donne uccise dalla violenza di un uomo - spiega - So bene che il mio è un gesto piccolissimo ma ci tenevo a farlo». Nella prova lunga femminile, su 7 chilometri e 400 metri, l’azzurra Anna Arnaudo, campionessa italiana di mezza maratona, ha pagato nel finale lo sfor- zo per tenere il passo della keniana Caren Chebet, chiudendo al terzo posto battuta anche dalla marocchina Ikram Ouazziz. «Credo che tutte le foto che mi hanno scattato lungo il percorso mi vedano a denti stretti - commenta Arnaudo -, perché ho combattuto fin dall’inizio. Prima della gara ero in balia delle emozioni, le mie sensazioni mi dicevano di provarci ed è quello che ho fatto, certo è stata durissima».

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