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Settimo Torinese

Il metodo Snoezelen sbarca in città

Una stanza sensoriale all’Oasi con luci, suoni e colori, è stato introdotto nei locali del Bosio

il vicesindaco Brino testa la stanza sensoriale

Il vicesindaco Brino testa la stanza sensoriale

Una stanza sensoriale che servirà a tutti è stata inaugurata mercoledì 2 novembre, alle 17, presso il Centro Oasi in via Galileo Ferraris 37 a Settimo. In realtà, è una stanza multisensoriale del Metodo Snoezelen, una disciplina che nasce verso la fine degli anni 70 grazie a due terapisti olandesi. La loro idea era quella di ricreare degli apposti ambienti dove i pazienti con disturbi mentali potessero essere stimolati attraverso luci, suoni, colori, sapori e manipolazioni, al fine di creare suggestioni attraenti che ne incrementassero la percezione. La stanza multisensoriale diventa così un ambiente progettato e protetto per il benessere nella quale avviene la stimolazione dei cinque sensi in maniera controllata. Ed è da questa idea che si è costruita, grazie a moltissime donazioni di privati e non, la Stanza Snoezelen al Centro Diurno Oasi.

IN FOTO, i rappresesentanti delle istituzioni e delle associazioni coinvolte in questo progetto Snozelen

Questa stanza nasce dal desiderio di molte famiglie e anche dagli operatori del centro - ha detto Barbara Fantino, dirigente del settore socio-assistenziale dell’Unione NET - per caratterizzare e dare più valore al servizio. È una stanza che non sarà utilizzata solo dai nostri ospiti e dagli operatori, ma anche dalla collettività settimese. Perché è giusto portare all’esterno e condividere il progetto che è stato ed è di molti, e che ha avuto un forte sostegno dell’amministrazione comunale, di molte associazioni del territorio e di tanti cittadini privati. La stanza Snoezelen sarà fruibile da chi ne avrà necessità, dagli anziani ai bambini delle scuole, alle diverse associazioni che lo chiederanno”.

Il termine Snoezelen nasce dalla combinazione delle due parole “snuffeln” (esplorare) e “doezelen” (rilassarsi). Le persone affette da autismo, demenza o che presentano disabilità dello sviluppo e cognitive, infatti, tendono a vivere in un mondo tutto loro, mentre all’interno di questi ambienti vengono spinti ad esplorare e ad entrare maggiormente in contatto con il mondo circostante e con il proprio mondo interno. Ed è questo il principio fondante del progetto, poiché ogni componente d’arredo all’interno della stanza ha il preciso scopo di stimolare i cinque sensi, e aiutare la persona a prenderne coscienza e generare un diffuso senso di benessere e  di calma.

Marco Secci ha ringraziato i promotori di questo progetto a nome dei genitori

Vorremmo ringraziare tutti quelli che hanno creduto moralmente ed economicamente in questo progetto “Tutto ha un senso” - ha sottolineato Laura Balma, responsabile area della Cooperativa il Margine - che è nato circa un anno e mezzo fa, ma solo ora è stato possibile renderlo attuabile. E in particolare l’Amministrazione Comunale di Settimo, l’Associazione Paoletta e le sue Amiche, la Fondazione Comunità Solidale, l’Associazione Co.Ge.Ha, il Centro di Studi Settimesi, le signore del Club Rotary di Settimo, la famiglia Brossa in ricordo del figlio Massimo, Nadia Casalegno e tutti i cittadini che hanno contribuito nell’acquisto di magliette, di gadget e altro al laboratorio “Unici e irripetibili” del progetto Ponte. E anche a Radio Archimede che ci ha sostenuto nella promozione del progetto”.

La sindaca, Elena Piastra, ha voluto evidenziare come questo progetto della stanza Snoezelen è un’opportunità di tenere insieme con un filo rosso il territorio. È un progetto simbolo di inclusione che non delinea una demarcazione tra il dentro e il fuori, ma che unisce tutti.

Marco Secci, papà di Gabriele, ha  ringraziato a nome di tutti i genitori per questo progetto poiché potrà essere utile e salutare per tutti i ragazzi del centro.

Erano presenti Carmen Vizzari, presidente del consiglio comunale, Giancarlo Brino, vice sindaco, Umberto Salvi, consigliere comunale, Nicoletta Fratta, presidente della Coop. Il Margine, e moltissimi genitori, ospiti del centro e rappresentanti delle associazioni coinvolte.

Il Centro Diurno OASI e il progetto Ponte sono servizi dell’Unione NET per persone con disabilità, e sono gestiti dalla Cooperativa Sociale il Margine.

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