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06 Dicembre 2024 - 11:30
Torino fa la storia: impiantato per la prima volta un defibrillatore rivoluzionario su un ventenne!
Un traguardo straordinario per la medicina italiana è stato raggiunto nei giorni scorsi presso l’ospedale Mauriziano di Torino, dove l’équipe elettrofisiologica, guidata dal dottor Stefano Grossi, ha realizzato con successo il primo impianto di un defibrillatore extravascolare intratoracico di ultima generazione. Questo innovativo dispositivo è stato installato su un ragazzo poco più che ventenne affetto da una rara forma di cardiopatia congenita, offrendo una nuova speranza nella lotta contro la morte cardiaca improvvisa, una delle principali cause di decesso sotto i 60 anni.
Un intervento che segna una nuova era nella prevenzione cardiaca
Ogni anno in Europa si verificano circa 400mila arresti cardiaci, di cui 60mila in Italia. La morte cardiaca improvvisa rappresenta il 50% delle morti attribuibili a malattie cardiovascolari, e spesso colpisce anche soggetti giovani e apparentemente sani, come atleti o professionisti dello sport. Questo è il contesto in cui si inserisce l’intervento effettuato a Torino, un passo avanti nella prevenzione di eventi fatali causati da gravi aritmie.
Il giovane paziente, affetto da una forma di distrofia neuromuscolare che compromette l’attivazione elettrica del cuore, era particolarmente vulnerabile a episodi di aritmia potenzialmente letali. Il defibrillatore impiantato, grande quanto una saponetta, rappresenta una soluzione innovativa che combina sicurezza, efficacia e minima invasività.
A differenza dei defibrillatori tradizionali, che richiedono l’inserimento di cateteri nel sistema venoso e nelle camere cardiache, il dispositivo extravascolare intratoracico viene posizionato in una zona sicura, evitando il contatto diretto con il cuore. Il generatore viene collocato sotto l’ascella, mentre l’elettrodo attivo è posizionato sotto lo sterno, vicino al cuore. Questo design riduce significativamente i rischi di infezioni e complicanze, garantendo una durata superiore agli 11 anni e un’efficacia pari a quella dei dispositivi transvenosi.
Il sistema è inoltre progettato per intervenire sulle aritmie senza necessariamente ricorrere a shock ad alta energia, preservando il cuore e migliorando il comfort del paziente. Esteticamente poco visibile e con un impatto minimo sui movimenti, il dispositivo si adatta perfettamente alle esigenze di un giovane attivo.
Il defibrillatore impiantato rappresenta una soluzione innovativa
Un risultato senza precedenti in Piemonte
“Abbiamo scelto questo dispositivo perché rappresenta la soluzione ideale per un paziente così giovane,” ha spiegato il dottor Stefano Grossi, responsabile dell’équipe elettrofisiologica. “La procedura è stata eseguita senza complicanze, e il paziente è già stato dimesso. In pochi giorni potrà tornare a condurre una vita normale, inclusa una moderata attività fisica.”
Questo intervento rappresenta il primo del suo genere in Piemonte e uno dei pochi in Italia. Il dottor Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia del Mauriziano, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo:
“Questo intervento si inserisce in un programma all’avanguardia che fa del nostro reparto uno dei primi in Italia per volume e qualità delle procedure ablative. L’apertura di una seconda sala di elettrofisiologia ci ha permesso di ridurre le liste d’attesa e trattare un numero sempre maggiore di pazienti, garantendo innovazione e qualità.”
Innovazione al servizio della medicina
Oltre al nuovo defibrillatore, il Mauriziano si distingue per altre metodiche avanzate. Recentemente, l’ospedale ha introdotto una tecnica di ablazione che combina due diverse energie – radiofrequenza ed elettroporazione – per neutralizzare le aree aritmogene. Questa combinazione, unica al mondo, è stata applicata con un approccio endo-epicardico, lavorando sia dall’interno che dall’esterno del cuore.
Questi progressi sono resi possibili grazie al sostegno di una direzione aziendale lungimirante, che ha permesso all’ospedale Mauriziano di essere riconosciuto da AGENAS come una delle prime 13 eccellenze ospedaliere a livello nazionale.
L’impianto del defibrillatore extravascolare intratoracico rappresenta un passo significativo verso una nuova era nella cardiologia. Grazie all’impegno dell’ospedale Mauriziano, Torino si conferma un polo di eccellenza per l’innovazione medica, offrendo nuove opportunità ai pazienti e segnando il cammino verso cure sempre più sicure e personalizzate. Per il giovane ventenne, questa innovazione significa non solo una nuova prospettiva di vita, ma anche la possibilità di tornare a vivere con serenità e speranza nel futuro.
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