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RIVAROLO. Falso avvocato, a processo per esercizio abusivo della professione

RIVAROLO. Falso avvocato, a processo per esercizio abusivo della professione

avvocato

 

Era agli arresti domiciliari ma faceva l'avvocato benché fosse privo di laurea e non fosse nemmeno iscritto all'ordine forense. Mauro Spedicato, di Rivarolo, difeso dall'avvocato Stefania Scoglio, è finito imputato, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di esercizio abusivo della professione. L'uomo era finito in manette lo scorso anno. Il processo a suo carico è cominciato l'altra settimana di fronte al giudice Ludovico Morello, per sentire le persone offese, una decina: clienti che si erano rivolti a lui nella speranza di risolvere le proprie beghe, ed invece si erano ritrovati a bocca asciutta e a dover sostenere spese onerose. "Gli avevo portato 1200 euro, mille prima e duecento dopo – ha raccontato una di loro, una donna residente a Rivara -. Mi aveva chiesto quei soldi per fare opposizione al decreto di condanna, senza che mi rilasciasse alcuna ricevuta". Nei vari incontri Spedicato si sarebbe lasciato sfuggire alcune frasi sospette: "non posso entrare in tribunale, per il momento". "Ero ingenua, non sono andata a pensare che ci fosse qualcosa sotto - ha riferito la testimone -. Lui mi aveva rassicurato che la pratica sarebbe andata avanti. Mi ha detto anche altre cose, per esempio che se la causa fosse andata male avrebbe ripagato lui le spese, oppure che se avessimo dovuto pagare una multa ci avrebbe fatto fare un finanziamento. Addirittura si era offerto di intercedere per l'acquisto di un'auto per mio figlio".

Secondo l'accusa, Spedicato esercitava la professione di avvocato presso la sua abitazione, veniva contattato attraverso il passaparola ed i forum on line. Offriva esperienza per i processi più complicati. Negli anni '90 era già finito nell'occhio del ciclone per una storia di usura, ed era fuggito, per quasi un anno, girovagando per tutta Italia. Nel 2013 era già stato arrestato nella zona di Vercelli con l'accusa di ricettazione ma era riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari, da allora si sarebbe reinventato avvocato. Eppure nessuno pareva conoscerlo nell'ambiente della giustizia. A qualche cliente erano cominciati a salire sospetti, ed infatti, dai controlli, il suo nome non risultava affatto negli elenchi di coloro che sono iscritti all'ordine.

Il processo riprenderà a settembre.

 
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