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TORINO. Stamina: ex fidanzata Vannoni in aula, laboratorio inidoneo

TORINO. Stamina: ex fidanzata Vannoni in aula, laboratorio inidoneo

Vannoni

Donazioni fino a 27mila euro e malati che si recavano in un sottoscala, dove era stato allestito un laboratorio di fortuna, per chiedere di essere curati col metodo Stamina. E' il quadro descritto da Rebecca Pera, ex fidanzata di Davide Vannoni, stamattina nel processo a carico del presidente della Stamina Foundation per tentata truffa alla Regione Piemonte.
Fu proprio la segnalazione della donna, attraverso un avvocato, a bloccare il finanziamento da 500 mila euro che Vannoni aveva chiesto alla Regione.
"Più di una volta - ha detto Pera - dissi a Vannoni che doveva coinvolgere dei medici nel progetto perché lui, in quanto umanista, non aveva le competenze per fare una sperimentazione medica. Lui mi rispondeva di non preoccuparmi perché era solo questione di tempo e avrebbe avuto un finanziamento dalla Regione per avviare un laboratorio all'ospedale di Orbassano.
Allora decisi di rivolgermi a un avvocato per chiedere consiglio".
Pera, figlia di un gastroenterologo dell'ospedale Mauriziano il cui nome era riportato sulla targa del laboratorio ("ma lui non ne sapeva nulla", ha precisato la figlia), ha raccontato che era "preoccupata quando ho visto iniziare ad arrivare i pazienti. Mi era chiaro che un laboratorio in un sottoscala di un ufficio senza finestre non poteva essere idoneo per alcun protocollo medico".
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