CHIOMONTE - Nulla potrà fermare la Tav Torino-Lione, né la protesta né un cambio di governo. Lo dice a chiare lettere Angelino Alfano, il primo ministro dell'Interno a far visita al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, dove si scava il 'tunnel geognostico' della nuova linea ferroviaria. "Il cantiere c'è, eccome!" ha esclamato dopo essersi addentrato nella galleria, scavata finora per 220 metri, accompagnato dal governatore del Piemonte Roberto Cota, dal commissario di governo Mario Virano, da prefetto e questore di Torino, dal presidente della Provincia Antonio Saitta e dai sindaci di Susa e Chiomonte. Intanto, le novità di ieri sul fronte giudiziario riguardano l'europarlamentare Gianni Vattimo e lo scrittore Erri De Luca. Il primo è indagato per falso ideologico, per avere fatto passare due noti attivisti No Tav per suoi consulenti, nella visita al carcere del capoluogo piemontese; nei confronti dell'ex esponente di Lotta Continua non c'è, invece, ipotesi di reato e non è indagato, ma la Procura ha aperto un fascicolo "per atti relativi" per le sue dichiarazioni: aveva rivelato di aver partecipato a forme di sabotaggio in Valsusa. L'accelerazione 'politica' sulla Tav si accompagna ad un cambio di marcia, peraltro programmato, nei lavori: fra una ventina di giorni entrerà a pieno servizio 'Gea', la fresa che in due anni perforerà oltre 7 chilometri di montagna, per arrivare al livello del futuro megatunnel di base lungo 57 chilometri. "Questa è un'opera enorme, che si giova di tecnologie importantissime - ha sottolineato Alfano - E' stata decisa da uno Stato sovrano, è un'opera che porterà sviluppo all'intero Paese e non sarà consentito a nessuno di interromperla con la delinquenza e la violenza". Solo pochi giorni fa il governo ha deciso di raddoppiare il contingente di militari a difesa del cantiere: "Un segnale operativo, non simbolico - ha spiegato il ministro - ma questo cantiere lo stiamo proteggendo anche in altri modi: con la legge che equipara questo sito a uno di interesse militare, e con l'emendamento al decreto che indennizza le vittime di delitti non compositi, esattamente come avviene per chi subisce attacchi della mafia". La Tav, secondo il ministro Alfano, non corre rischi di fermate, o rallentamenti, se e quando cambierà il governo: "Il cantiere - ha commentato - è andato avanti a prescindere dal colore politico dei governi. E' un'opera strategica, frutto di trattati internazionali, che hanno il bollo del Parlamento italiano: quel bollo non sarà cancellato da nessuna ipotesi di cambiamento di governo". Dopo i 14 attentati o atti intimidatori nei mesi estivi contro il cantiere e le aziende che vi operano, il clima in Val di Susa è sempre molto caldo, anche se oggi, durante la visita del ministro, non c'è stata traccia di proteste. "La Tav - è l'analisi di Virano - è diventata il simbolo dell'antagonismo internazionale e corre il serio rischio di una deriva paraterroristica". Il 1/o ottobre a Roma si riunirà la task force della Tav, il giorno prima il presidente della Regione Piemonte sarà a Susa "per incontrare - ha spiegato Roberto Cota - gli amministratori e gli imprenditori che sono stati minacciati".
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