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TORINO. Crisi: Coldiretti; Chiamparino, Governo batta pugni in Ue

TORINO. Crisi: Coldiretti; Chiamparino, Governo batta pugni in Ue

Sergio Chiamparino

"Qui è casa vostra. Vi ringrazio perché siete qui con i modi e i toni della civiltà contadina. La garanzia della tracciabilità dei prodotti è uno dei temi centrali della nostra politica agricola". Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, nell'accogliere oggi in piazza, davanti al palazzo regionale, i risicoltori piemontesi. "Chiedo al governo - ha detto - di battere i pugni a Bruxelles sull'argomento". Chiamparino, che indossava anche lui il berretto gialloverde di Coldiretti, ha aggiunto che "bisogna arrivare alla sburocratizzazione e semplificazione delle pratiche per le imprese. Infine, chiederemo all'Unione Europea di controllare la liberalizzazione priva di controllo. I risicoltori piemontesi, che rappresentano 2.500 aziende e 8mila lavoratori, hanno consegnato un documento alla Regione in cui si chiede l'etichettatura obbligatoria del riso, l'applicazione della clausola di salvaguardia a tutela dei consumatori, una nuova legge per la regolamentazione del commercio interno e l'istituzione di un'unica borsa merci nazionale". Ad accogliere i manifestanti in piazza, interrompendo la seduta di Giunta, c'era anche l'assessore regionale all'agricoltura Giorgio Ferrero. "Deve finire - ha detto - il fenomeno del riso estero che gira in pacchi italiani. Oggi, purtroppo, ci troviamo a controllare una situazione che di fatto è legale". "Dall'inizio dell'anno - ha spiegato Roberto Moncalvo, presidente nazionale di Coldiretti - c'è stato un aumento del 754% delle importazioni di riso in Italia, principalmente da Paesi come la Cambogia e il Myanmar. Altrove si sfruttano i lavoratori e si usano prodotti chimici vergognosi, mentre qui i controlli non vengono fatti a dovere. L'Ente Risi deve farli, altrimenti non serve. Stiamo distruggendo un tessuto agricolo e mettendo a rischio la salute dei consumatori".
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