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Cronaca
07 Dicembre 2024 - 09:40
Caporalato al circo Maya Orfei
Le luci gialle e blu del Circo Maya Orfei Madagascar, che fino a pochi giorni fa illuminavano Corso Regina Margherita a Torino, si sono spente. Un foglio appeso all'ingresso annuncia: "Si comunica che gli spettacoli sono sospesi fino a data da destinarsi".
Un messaggio che cela una realtà ben più complessa e drammatica, emersa grazie all'intervento dei carabinieri del Nucleo per la Tutela del Lavoro di Milano, con il supporto del Comando Provinciale di Torino. L'ordinanza del Gip di Genova ha colpito Oreste Gravagna, noto come Luca, titolare del circo, accusato di caporalato.
I fatti che hanno portato a questa sospensione risalgono al 26 aprile 2023, quando a Genova, in Piazzale Kennedy, un operaio addetto allo smontaggio del tendone è precipitato da un'altezza di 18 metri.
Un incidente che lo ha lasciato in coma per quattro mesi, e che ha sollevato il velo su pratiche di sfruttamento e condizioni di lavoro disumane.
Al suo risveglio, l'operaio non ricordava nulla dell'incidente, ma le indagini hanno rivelato dettagli inquietanti: il suo corpo sarebbe stato spostato vicino a un camion per simulare una caduta da un'altezza inferiore, mentre la moglie del titolare gli avrebbe somministrato due iniezioni e il figlio minorenne avrebbe coperto le tracce di sangue con acqua e terra.
Le testimonianze raccolte dagli inquirenti dipingono un quadro desolante: nessuna protezione, nessuna misura di sicurezza, paghe misere tra i 180 e i 250 euro a settimana per lavorare sette giorni su sette, dieci ore al giorno, senza ferie né permessi.
Gli operai vivevano in un caravan sovraffollato, con letti a castello e condizioni igieniche precarie. "Noi forniamo gli spazi, ma chi li abita li deve mantenere, è un fatto anche culturale", ha commentato Ermenegildo Cincinnati, uno dei responsabili del circo, in riferimento alle stanze di quattro metri per due, con bagno e cucina comuni.
L'indagine ha scosso anche il mondo politico. Il Movimento 5 Stelle, attraverso la consigliera Sarah Disabato, ha annunciato un'interrogazione in consiglio regionale per chiedere chiarimenti sui provvedimenti a tutela dei lavoratori e degli animali, che non sono stati sequestrati. "Vogliamo sapere quali provvedimenti verranno assunti", ha dichiarato la consigliera, che si è recata sul posto con l'ex garante degli animali Enrico Moriconi.
Il circo, che avrebbe dovuto rimanere a Torino fino al 6 gennaio, si trova ora in una situazione di stallo. "Qui siamo 60 persone, famiglie con figli, e dal periodo natalizio dipende il bilancio del nostro anno", recita un volantino del gran veglione di Capodanno.
La sospensione degli spettacoli non solo mette a rischio il sostentamento di chi lavora nel circo, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla tutela dei diritti dei lavoratori e sulla necessità di un controllo più rigoroso delle condizioni di lavoro in settori spesso trascurati. Le indagini proseguono, e con esse la speranza che episodi simili possano essere prevenuti in futuro.
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