Un anno e tre mesi di carcere è la condanna che la Procura di Torino ha chiesto per l'ex assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero, a processo per le irregolarità nelle commesse. La pena più elevata è stata proposta per l'uomo che all'epoca era il braccio destro dell'assessore, Piero Gambarino: 11 anni e 5 mesi di reclusione. La Ferrero è imputata di turbativa d'asta e abuso in atti d'ufficio. per altri due imputati minori sono stati chiesti rispettivamente 12 e 13 mesi. L'accusa è stata sostenuta dai pm Paolo Toso e Stefano Demontis.
Pm, non potevamo stare a guardare
"Non potevamo restare a guardare" di fronte ai reati che si commettevano nella sanità piemontese: così il pm Paolo Toso ha cominciato in tribunale a Torino la requisitoria al processo che riguarda, fra i quattro imputati, l'ex assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero (Pdl). "All'inizio - ha detto il pm nella sua requisitoria - ci siamo chiesti se fosse il caso di intervenire subito e interrompere le condotte illegali o lasciar fare in modo che le cose si aggravassero e quindi potessimo ottenere imputazioni più pesanti. Ci confrontammo con l'allora procuratore Caselli. E la decisione fu unanime". Nel 2011 vennero spiccati avvisi di garanzia e ordini di custodia cautelare. Il pm ha rivendicato la bontà di questa scelta: "Durante il processo - ha osservato Toso - un'ex assessore ci ha detto che il governatore voleva farla fuori dalla giunta. Un teste della difesa ha detto che il governatore veniva informato riservatamente dell'esistenza di un'indagine e usava quello che sapeva per fini di affermazione politica personale". "Immaginate - ha concluso - cosa sarebbe successo se avessimo lasciato fare". L'allora procuratore Gian Carlo Caselli nel maggio del 2011, quando scoppiò lo scandalo, parlò di "due sanità piemontesi una opposta all'altra": una buona - disse - e "una sanità 'pret a porter' confezionata su misura per favorire alcuni soggetti". Quella "buona" era riferita al nuovo direttore generale della Sanità, Paolo Monferino. Quella 'pret a porter' era riferita agli imputati oggi a processo, tra cui l'ex assessore Ferrero.
Gambarino: "Contro di me richiesta politica"
"E' una richiesta politica: lo ha fatto capire lo stesso pubblico ministero durante la requisitoria". Così Piero Gambarino ha commentato la proposta di condanna a undici anni e cinque mesi di carcere presentata a suo carico dalla procura di Torino. "Per un omicidio - ha aggiunto - si chiedono pene più basse". Gambarino risponde anche di concussione e bancarotta. Nel loro intervento i pm non hanno risparmiato un cenno ai suoi presunti contatti con personaggi legati alla 'ndrangheta. L'ex assessore alla Sanità, Caterina Ferrero, ha lasciato il Palazzo di Giustizia senza rilasciare dichiarazioni. Per gli altri due imputati minori è stato chiesto un anno di reclusione.
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