Affidi, la Regione Piemonte apre al confronto sul disegno di legge 'Allontanamento zero'. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, l'assessore Chiara Caucino ha annunciato l'intenzione di convocare un tavolo, con tutti i soggetti interessati, per "migliorare il ddl alla luce delle criticità esposte". Ultime quelle dell'arcivescovo di Torino: per monsignor Cesare Nosiglia, che invita a moderare i toni, "l'unica priorità è il bene dei bambini". L'arcivescovo cita il Vangelo : 'Chi mette qualche inciampo nella vita di un bambino sarebbe meglio per lui che si legasse una macina di asino al collo e si buttasse nel mare'. E giudica "da rivedere" la legge con cui la Giunta di centrodestra punta a ridurre drasticamente gli affidi. Dopo la manifestazione di sabato, a Torino, per chiedere il ritiro del disegno di legge, le polemiche sono salite di tono ieri, per le parole pronunciate da Caucino a un incontro organizzato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, schierato a favore del provvedimento. "In occasione di un convegno-dibattito sugli affidi - precisa Caucino su Facebook - ho detto che solo chi conosce il legame sacro che si instaura fra madre e bambino è in grado di comprendere pienamente il dolore indicibile dell'allontanamento dal proprio figlio. Questo legame, inscindibile e profondo, che vive nella carne e nella psiche di una donna, che genera una corrispondenza intima e viscerale con la propria creatura, è la chiave di lettura che permette di cogliere a pieno il significato vero della disperazione indotta dalla separazione forzata dal proprio bambino". "Nelle mie affermazioni - aggiunge - non vi è alcun disprezzo né alcuna volontà di recare offesa a chicchessia. Evidentemente ciò che ho detto è stato strumentalizzato. Ovviamente, nelle mie parole non c'era nessun riferimento a coloro che non possono avere figli e del cui dolore ho il massimo rispetto". "Chi, appropriandosi delle mie parole, crea distorsione e compie interpretazioni esegetiche non richieste né autorizzate a proprio uso e consumo e al servizio della propria battaglia politica - conclude - risponderà delle sue azioni nelle sedi deputate".
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