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TORINO. Editoria: Boeti: "I tagli metterebbero in ginocchio l'editoria piemontese. Le testate locali sono una richezza da tutelare".

TORINO. Editoria: Boeti: "I tagli metterebbero in ginocchio l'editoria piemontese. Le testate locali sono una richezza da tutelare".

Nino Boeti

“I tagli al Fondo per l’editoria, se confermati, potrebbero comportare la chiusura di centinaia di testate edite da cooperative no profit e da enti morali, o, comunque, le costringerebbe a drastiche riduzioni dei loro organici. Il Piemonte da sempre vanta una grande ricchezza editoriale, con circa 50 tra settimanali locali fortemente radicati sui territori di tutta la Regione, che danno lavoro a centinaia di giornalisti, senza contare l’indotto, pertanto tale norma potrebbe causare gravi danni alla filiera dell’editoriale locale. Per questo abbiamo presentato una Mozione che chiede alla Giunta di adoperarsi affinché le disposizioni normative contenute nella Legge di Bilancio e riferite ai tagli al Fondo per il Pluralismo e l’Innovazione dell’Informazione vengano ritirate”: lo dichiara Nino BOETI, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che ha sottoscritto la Mozione “Pluralismo dell’informazione e tagli all’editoria”, presentata quest’oggi (primo firmatario il capogruppo PD Domenico Ravetti) e sottoscritta da esponenti di maggioranza e delle opposizioni. “Condivido gli appelli rivolti in questi giorni dagli editori al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte e al Presidente della Repubblica Mattarella - prosegue il Presidente BOETI - la norma inserita nella Legge di Bilancio non ha nulla a che vedere con la riforma del settore editoriale, riforma auspicata dagli stessi operatori. Si ritirino i tagli e si apra subito un Tavolo di confronto con tutte le categorie del settore editoriale per rivisitare le politiche di sostegno da parte dello Stato, favorendo l’innovazione e tutelando l’occupazione.”
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