Un'opera progettata "trent'anni fa", che rappresenta il passato, "quando si sprecavano i soldi". Il Movimento 5 Stelle tira dritto sulla Torino-Lione. Per il vicepremier Luigi Di Maio "non serve", per la sindaca Chiara Appendino "non è una priorità". Ma in città si moltiplicano le voci a sostegno della realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra petizioni, appelli sui social e manifestazioni di piazza definite "legittime" dalla prima cittadina che risponde al dissenso chiedendo di "accelerare sull'analisi costi-benefici per discutere sulla base di dati oggettivi". La prima 'chiamata alle armi' è per domani mattina, nella centralissima piazza Castello, per "#TorinoDiceBasta", un presidio che vuole essere il bis di quello organizzato davanti al Campidoglio contro la sindaca di Roma, pentastellata anche lei, Virginia Raggi. Già 740 le persone che su Facebook hanno dato la loro partecipazione, quasi 3.500 quelle che si dicono interessate a protestare "contro l'immobilismo e la decrescita - si legge sul social - voluta dall'amministrazione torinese del Movimento 5 Stelle e della sindaca Appendino". "Torino non è ferma", ribatte la prima cittadina, che contrattacca: "molte delle persone che oggi sollevano legittime preoccupazioni, fanno parte della stessa classe dirigente che, negli ultimi anni, ha osservato i centri direzionali andarsene, il baricentro della finanza e dell'assicurazione spostarsi su Milano e la Fiat disimpegnarsi". Sono quasi 42mila intanto le adesioni, su Change.org, alla petizione sì Tav per "rilanciare l'economia, il lavoro e l'ambiente, in Piemonte e in Italia". Il suo promotore, l'ex sottosegretario Mino Giachino, annuncia una manifestazione per sabato 10 novembre, sempre in piazza Castello. Ad organizzarla anche 'Sì, Torino va avanti', gruppo Facebook che in meno di una settimana ha superato le 25mila iscrizioni. Fa capo a quattro donne manager, che intendono dar voce "al desiderio e alla volontà di tanta parte della cittadinanza di rilanciare Torino". Invitati a partecipare all'iniziativa della prossima settimana anche Unione Industriale, Amma, Ascom, Camera di Commercio, Ordine dei Commercialisti, degli Avvocati, dei Notai. Quel mondo produttivo che in questi giorni non ha mancato di far sentire la propria voce a favore della Torino-Lione e che potrebbe organizzare a sua volta un'altra manifestazione per fine mese. "Il ministro Di Maio continua a non capire: il progetto della Torino-Lione non ha trent'anni e non è vecchio; anzi, è stato più volte rivisto e aggiornato proprio sulla base delle indicazioni del territorio", sostiene Corrado Alberto, presidente di Api Torino, l'associazione delle piccole e medie imprese che sta dando voce alla protesta contro la Città per il no alla Tav. "Mi piace che Appendino abbia confermato che la delibera di lunedì scorso non fosse urgente - osserva -. Dà quasi ragione a noi quando afferma che il Comune non ha competenza sulla Tav. Insomma, lunedì scorso il Consiglio comunale ha assunto una presa di posizione solamente ideologica, con una urgenza incomprensibile".
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