Il Pd del Piemonte affida a un Comitato politico di dieci membri, espressione di tutte le aree, il compito di traghettare il partito verso il congresso. La decisione, contenuta in un documento unitario approvato oggi dall'assemblea regionale, è il frutto del lavoro avviato dopo la batosta delle politiche da un gruppo di lavoro coordinato dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino, con la presidente del Pd regionale, Giuliana Manica. In assenza di un segretario regionale, dopo le dimissioni di Davide Gariglio. Il congresso, chiarisce il documento, sarà fatto entro ottobre. Il Comitato politico, che opererà sotto la guida di Manica, Chiamparino e del tesoriere Domenico Mangone, collaborerà con i segretari provinciali, a partire dal torinese Mimmo Carretta, ai quali è affidato il compito di organizzare le Conferenze programmatiche territoriali. Del Comitato faranno parte dieci esponenti del partito, metà dei quali donne. Sono Luigi Bobba, Paola Berzani, Daniele Borioli, Paola Bragantini, Pierino Crema, Gioachino Cuntrò, Chiara Gribaudo, Silvia Fregolent, Rita Rossa e Daniele Viotti. La convinzione del gruppo dirigente piemontese è che dopo le debacle delle politiche il Pd abbia di fronte innanzitutto il compito di rifondarsi politicamente. E che debba farlo anteponendo i contenuti programmatici al nome del futuro segretario. Perché, come ha detto il parlamentare Andrea Giorgis, "il 4 marzo non è stato sconfitto un leader ma una visione del mondo, e un semplice cambio di leadership non risolverebbe il problema". In Piemonte questa 'rifondazione' del partito appare particolarmente urgente in vista delle regionali del prossimo anno. Per Chiamparino, il quadro politico nazionale potrebbe "aprire spazi importanti di iniziativa politica che possono consentire di riconquistare consenso elettorale". Il punto, ha detto, è riuscire far valere le buone cose fatte come "patente di credibilità" rispetto a quelle da fare. Il numero due in Regione Piemonte, Aldo Reschigna, in un applaudito intervento ha esortato a non limitarsi a "una conta" interna. "Dobbiamo tornare - ha sostenuto - a far sognare un Pd stanco e la comunità piemontese. Dobbiamo tornare a essere una comunità, tornare a ragionare di politica, e in vista del 2019 costruire una proposta programmatica che contenga i nostri valori e sia nel contempo comprensibile e concreta. L'attuale Governo può liberare una grande massa di elettori, ma non è detto che vengano da noi. Sta a noi tornare a essere credibili".
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