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TORINO. Comunità Baha'i, non nostro insegnate accusato di abusi

TORINO. Comunità Baha'i, non nostro insegnate accusato di abusi
L'uomo accusato di aver abusato sessualmente della tredicenne a cui dava ripetizione, "non è un insegnante incaricato dalla comunità" baha'i. A precisarlo è l'Assemblea Nazionale Spirituale dei bahá'í d'Italia. L'imputato, per il quale ieri il pm ha chiesto 7 anni di reclusione, "è un imprenditore di fede baha'ì - precisa la comunità - che vive a Torino e che si era offerto di aiutare la giovane con i compiti, in maniera del tutto autonoma rispetto alle nostre attività. Non ricopre alcun ruolo all'interno della comunità". La comunità afferma anche di non avere niente a che fare con gli altri due imputati, "un amico della famiglia della vittima, residente nel medesimo stabile di via Rondissone dove si trova la sede della comunità locale" di cui non è custode e una psicologa che anche lei "non fa parte della comunità bahá'í". "Infine - conclude la nota di precisazione diffusa dalla comunità - vogliamo ricordare che fin dal primo momento l'Assemblea Spirituale Nazionale ha espresso, ed esprime tuttora, vicinanza e sostegno alla vittima, ritenendosi anch'essa mortificata e danneggiata nella sua immagine dal comportamento di un singolo individuo, venuto meno ai vincoli fiduciari e ai principi di amore, rispetto e integrità morale professati ed alla fiducia accordatagli".
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