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TORINO. Regioni: Piemonte; Ferrari, su Ipab subito tavolo sindacati

TORINO. Regioni: Piemonte; Ferrari, su Ipab subito tavolo sindacati
"Apriremo immediatamente un tavolo di confronto con i sindacati per gestire il processo di trasformazione delle Ipab. Lo abbiamo fatto su altri fronti, non siamo degli sprovveduti, sul tema del personale non accettiamo lezioni da nessuno". Lo ha affermato l'assessore al Sociale del Piemonte, Augusto Ferrari, illustrando ai giornalisti la riforma degli Istituti pubblici di assistenza e beneficienza, approvata dal Consiglio regionale questa mattina. "Con questo provvedimento - ha sottolineato Ferrari - abbiamo fatto un ottimo lavoro. La tutela dei diritti degli attuali dipendenti della Ipab è stata oggetto della nostra costante preoccupazione, e abbiamo incontrato i sindacati prima ancora di portare il testo in Giunta. Abbiamo fatto in modo di ottenere per i lavoratori la massima tutela possibile". "Questa riforma - ha aggiunto - era attesa dal 2001, quando la norma nazionale ha imposto alle Regioni di stabilire i criteri con cui realizzarla. Per oltre 15 anni non è stato fatto nulla, ma noi abbiamo scelto di andare fino in fondo e fare chiarezza". In Piemonte, ha spiegato, sono attualmente presenti 207 Ipab, di cui 111 in campo sanitario. Di queste ultime, 64 il cui valore medio della produzione degli ultimi tre anni è inferiore al milione e mezzo saranno privatizzate, trasformandosi in associazioni o fondazioni; 25, comprese fra il milione e mezzo e i due milioni di fatturato, potranno scegliere se restare pubbliche o diventare private; le restanti, con fatturato annuale superiore ai due milioni, si trasformano in aziende pubbliche di servizi alla persona. Per le Ipab non sanitarie è ancora in corso la mappatura che stabilirà in quale fascia collocarle. Altre 402 Ipab, soprattutto di ambito religioso, sono state già privatizzate a partire dagli Anni Novanta.
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