TORINO. Ex moglie Sereni, "su abusi non assolto,cambia solo giudice

La Corte di Appello di Sassari "non ha assolto Matteo Sereni. La sentenza ha solo deciso che i reati devono essere sottoposti a un altro giudice, per una mera questione di ambito". E' la replica di Silvia Cantoro, ex moglie dell'ex portiere del Torino calcio, assistita dagli avvocati Sara Carsaniga e Daniele Galoppa, alla nota diffusa dai legali dell'ex calciatore. "Sereni - affermano - rimane imputato degli stessi reati con cui da anni convive, dovrà rispondere solamente di fronte ad altro Giudice, il Tribunale di Torino, per gli stessi gravi reati contestati, di cui uno è anche reo confesso. Avremo modo di fare emergere nuovamente la verità, così come era successo a Tempio Pausania la cui sentenza aveva portato ad una condanna di 3 anni e mezzo di reclusione con rito abbreviato. Le dichiarazioni rese dai bambini in incidente probatorio, dopo due mesi di isolamento in una comunità su richiesta di Sereni e il risultato delle intercettazioni effettuate dalla Procura di Tempio Pausania sono state determinanti ai fini della condanna ed hanno portato, anche, all'apertura di un procedimento per pedopornografia davanti al Tribunale di Cagliari nel quale Sereni, in concorso con altre persone, dovrà risponderne". "La motivazione della prima sentenza - prosegue l'ex moglie - si regge principalmente sulle dichiarazioni dei bambini e non -come vorrebbe far credere Sereni - sulle accuse mosse da Silvia Cantoro. La Corte di appello non ha certo riavvicinato i figli al Sereni. L'inibizione alla visita dei figli permane in forza di altro provvedimento, in particolare per una decisione del Tribunale Civile di Genova, sulla quale la sentenza di Sassari non ha effetto alcuno".