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TORINO. Ue: Di Maio, "M5S critico ma non siamo per una 'Italexit'"

TORINO. Ue: Di Maio, "M5S critico ma non siamo per una 'Italexit'"

Luigi di Maio

"La posizione del M5S sull'Unione Europea è estremamente critica, ma non siamo affascinati dall'idea di una 'Italexit'. Vogliamo restare nell'Unione Europea, ma dobbiamo essere sinceri. Non si può fare gli europeisti con le frontiere degli altri". Così il vicepresidente del Senato Luigi Di Maio, in una intervista pubblicata oggi su www.futura.news, testata del Master in Giornalismo 'Giorgio Bocca' dell'Università di Torino. Il Movimento 5 Stelle è percepito "come un nemico dell'Ue - osserva Di Maio - e questa ovviamente è una cosa che dobbiamo cambiare. Ma abbiamo 4 miliardi e mezzo di spesa a fronte di 91 milioni di contributi europei per quanto riguarda le spese per l'accoglienza. L'Unione non è immodificabile ma si deve evolvere, innanzitutto nella governance: il parlamento deve prendere più potere. D'altra parte dobbiamo necessariamente riformare alcuni trattati che non contengono pregiudizi contro l'Italia, ma sono anacronistici". "Sono sicuro che la maggioranza delle cooperative e associazioni che aiutano nell'accoglienza siano in buona fede, però ci sono anche dei grumi di potere, come abbiamo visto in Calabria, e prima ancora con Mafia capitale, che creano business sui migranti". Lo afferma il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, intervista da www.futura.news, la testa del Master in Giornalismo Giorgio Bocca dell'Università di Torino. "Ci sono stati due tipi di speculazione sull'immigrazione: economica e politica - aggiunge l'esponente del Movimento 5 Stelle -. Se chi sta al governo prende i soldi da chi fa business sull'immigrazione non si risolverà mai il problema. D'altra parte ci sono partiti che non possono trovare una soluzione all'immigrazione perché hanno fatto di questa il core business della loro politica. Se si risolvesse il problema, scomparirebbero loro come partiti". "Ci sono giornalisti italiani che non verificano le notizie e quindi diffondono fake news. Quando vengono diffuse è giusto denunciarle sia pubblicamente con dichiarazioni, sia con delle querele. E non si tratta di una violazione della libertà di stampa, significa semplicemente tutelarsi". Lo afferma il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in una intervista a www.futura.news, testata del Master in giornalismo Giorgio Bocca dell'Università di Torino. "Partendo dalla proposta di un'agenzia che, giudicando le notizie online, bloccasse le fake news, il M5S ha risposto estendendo l'idea anche alla stampa tradizionale - spiega l'esponente pentastellato -. Il punto centrale è però l'attività dell'ordine dei giornalisti: continua a portare avanti il tema della deontologia? Se c'è un problema di notizie false online, esso esiste anche per quanto riguarda la carta stampata. Quando però si denuncia un giornalista perché con una notizia completamente inventata danneggia la reputazione di qualcuno, tutti dicono che si sta ledendo la libertà di stampa".
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