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TORINO. Curò tumore con erbe, 'mia paziente rifiutava la chemio'

"La mia paziente si era categoricamente rifiutata di curare il cancro con le cure tradizionali. Rifiutava la chemioterapia. E io, davanti alla sua scelta libera e determinata, davanti alla sua decisione irrevocabile, ho deciso di non abbandonarla e di seguirla, secondo la sua volontà e le sue necessità". Si è difesa così, questa mattina in Tribunale a Torino, Germana Durando, medico di base e omeopata accusata di essere la responsabile del decesso, nel 2014, di una donna di 53 anni affetta da cancro. Nelle dichiarazioni spontanee, l'imputata ha respinto le accuse di essere un medico hameriano. "Dal 1997 - ha spiegato - esercito la professione di medico omeopata iscritta nel registro delle medicine non convenzionali dell'Ordine dei medici". A difenderla l'avvocato Stefano Castrale, che in udienza ha parlato di "libertà delle cure". "Al paziente - ha detto - è riconosciuto il diritto di non curarsi e il medico non ha la possibilità di disattendere a questa scelta, come in questo caso. E la Durando non ha condizionato la decisione della sua paziente: una donna forte e determinata".
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