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09 Gennaio 2017 - 13:15
"E' nostro impegno rafforzare e migliorare il sistema dell'accoglienza e del sostegno riservato alle persone senza dimora, lavorando insieme a tutte le realtà che in città operano per aiutare chi vive in condizione di estrema marginalità". Lo afferma l'assessora al Welfare della Città di Torino, Sonia Schellino, commentando la decisione di tenere aperto anche questa sera l'atrio della stazione metro di Porta Nuova per offrire ospitalità e generi di conforto ai bisognosi.
"Sappiamo che l'efficacia di un sistema di accoglienza non si può misurare solo sulla base del numero posti letto e dei pasti messi a disposizione - aggiunge l'assessora -. Occorre infatti pensare all'offerta anche in termini di rapporti umani e, più in generale, di benessere non solo materiale. Certo, grandi strutture di accoglienza, come quella che da alcuni anni viene allestita alla Pellerina, possono rispondere solo in parte ai bisogni di chi vive in strada, anche se, non bisogna dimenticarlo, quei moduli abitativi hanno svolto e continuano a svolgere ancora oggi un'importante funzione salvavita per tante persone".
"Siamo d'accordo - aggiunge Schellino - con chi afferma che l'offerta di servizi deve essere pensata non solo per soddisfare i bisogni materiali primari delle persone. Occorre dare qualcosa di più. E proprio per questo, quest'anno, nel Piano invernale per i servizi destinati ai senza dimora abbiamo deciso di mettere a disposizione alcune parti non utilizzate dell'istituto Cimarosa e della ex scuola di via Farinelli, che saranno aperte nelle prossime settimane, appena ultimati i lavori di adeguamento, per aumentare l'offerta delle strutture cittadine di accoglienza temporanea riservate a famiglie sfrattate e in attesa di trovare una soluzione abitativa. Lo abbiamo fatto perché riteniamo che sia nostro compito fare sempre il possibile per costruire risposte misurate sui bisogni di ogni persona. In questo caso si è trattato di fare in modo di mantenere unite le famiglie, soprattutto quando nel nucleo sono presenti minori. Non dividere, nel caso delle famiglie, è importante non solo per il fatto che così si evita di aggiungere disagio a situazioni già precarie, ma anche perché l'unità del nucleo familiare aiuta a creare le condizioni, psicologiche e materiali, per superare i momenti di difficoltà".
"Ecco, progettare servizi - sottolinea l'assessora al Welfare del Comune di Torino -, creando le condizioni affinché si aiutino le persone a uscire dalla condizione di marginalità, integrando l'offerta immediata di un letto, un pasto caldo e di assistenza sanitaria. Questa è la strada che intendiamo seguire e, le sperimentazioni che stanno per essere avviate al Cimarosa e all'ex scuola di via Farinelli , rappresentano un inizio".
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