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07 Dicembre 2016 - 14:05
Processo
Ha preso il via oggi a Torino il processo a Germana Durando, medico di base e omeopata, accusata di omicidio colposo per la morte di cancro di una paziente, curata da lei con rimedi naturali, nel settembre 2014. In aula, a testimoniare, il fratello della presunta vittima. "Per la dottoressa Durando - ha raccontato davanti al giudice Ilaria Guarriello - i linfonodi di mia sorella erano sentinelle che la proteggevano dal male, dal dolore. Per questo le ha consigliato di non seguire le terapie tradizionali, ma di curarsi in altri modi".
Durando, seguace delle controverse teorie del tedesco Rike Geerd Hamer, secondo il pm Stefano Demontis, avrebbe curato la donna con erbe omeopatiche e terapia verbale, causandone il decesso. "Ho provato a convincere mia sorella a consultare altri specialisti, le avevo anche preso un appuntamento con il dottor Veronesi all'Istituto Tumori di Milano. Ma lei, che aveva completa fiducia nella Durando (la chiamava "Santa Germana") non mi ha mai dato retta - ha aggiunto, commosso nella sua testimonianza - Ho provato a incontrare la Durando, per capire come aveva intenzione di procedere. Le ho anche lasciato il mio numero di telefono, ma sono ancora qui che aspetto una chiamata". L'uomo ha anche specificato di essere venuto a conoscenza delle teorie di Hamer tramite la sorella, dopo aver trovato degli appunti che lei si scambiava con il suo medico, dove ad ogni malessere veniva messo in relazione a un trauma emotivo. Secondo Hamer, infatti, ogni patologia è generata da uno choc: superate le difficoltà, la malattia svanisce. "Quando venni a sapere dell'arrivo di un farmaco importante per la salute di mia sorella, mi precipitai da Roma a Torino, ma arrivato all'ospedale, lei era già in coma", ha concluso. Nel settembre 2014, la donna ha perso la vita, divorata da 13 metastasi. In aula, questa mattina accompagnata dal legale Stefano Castrale, era presente anche l'imputata Germana Durando, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Le richieste dell'avvocato della difesa, tra cui quella di escludere dalle parti civili l'Ordine provinciale dei medici di Torino per un motivo formale, sono state rigettate. L'udienza è stata rinviata al 6 marzo 2017.
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