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18 Novembre 2016 - 14:23
Gian Carlo Caselli
L'attuale normativa in materia di reati agroalimentari "è vecchia, piena di buchi e non al passo coi tempi. Possiamo in qualche modo dire che ha addirittura un effetto criminogeno più che deterrente, per questo auspico che il nostro progetto di legge sia rapidamente discusso e approvato". Così Gianncarlo Caselli, ex procuratore generale di Torino e coordinatore del disegno di legge di riforma dei reati in materia agroalimentare, intervenuto a un incontro promosso dall'Istituto Zooprofilattico di Torino per fare il punto della situazione.
Presentato circa un anno fa, il progetto di riforma è ora fermo al Cdm in attesa di essere inviato alle Camere. "Sappiamo - dice Caselli - che tutto è reso difficile dalla scadenza referendaria e dubito che se ne parli prima, ma assicuro che il ministro Orlando è estremamente motivato e vuole portare avanti questo progetto". Sui tempi lunghi dell'iter approvativo Caselli osserva che "c'è la sensazione che ci siano spinte, legittime, soprattutto da parte dell'industria alimentare perché alcuni punti del progetto siano esaminati con molta attenzione".
Per Caselli "può riaffiorare il timore che ci possano essere forti ostilità su alcuni punti che incrociano determinati interessi, per questo invito tutti coloro che hanno a cuore la tutela della sicurezza alimentare e dell'economia virtuosa ad essere molto attenti e fare quanto possibile e utile perché questo progetto vada avanti".
A sottolineare la necessità "di una normativa più moderna e puntuale anche dal punto di vista delle sanzioni" è anche il direttore dello Zooprofilattico, Maria Caramelli. "Si registra un aumento di circa l'8% l'anno delle malattie trasmesse dagli alimenti - ricorda -. Le frodi alimentari non sono una banale truffa, ma un rischio per la salute".
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