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17 Ottobre 2016 - 10:24
E' sempre più calda la vertenza Foodora, l'azienda tedesca che ha inventato l'App per la consegna di cibo a domicilio. L'incontro previsto a Torino a mezzogiorno con i manager della società per definire nuove norme contrattuali è saltato. Due minuti dopo la mezzanotte è stata divulgata attraverso la newsletter aziendale la proposta di Foodora, considerata dai rider "indecente": 3,70 euro netti a consegna anziché 2,70, senza rinunciare al pagamento a cottimo.
C'è anche la promessa di "una convenzione per la manutenzione delle biciclette e di una riorganizzazione della comunicazione per la gestione dei sistemi operativi con un nuovo sistema di messaggistica dedicato". Condizioni che i fattorini di Foodora giudicano "inaccettabili oltre che incredibilmente offensive e irrispettose" nei loro confronti. "Non ci sono i presupposti minimi per intavolare una trattativa e di questo dovranno rendercene conto", sottolineano. Alle 11,40, venti minuti prima dell'incontro, l'azienda comunica che l'incontro, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il responsabile delle Risorse Umane arrivato dalla Germania, non si farà.
Sulla vicenda intanto il ministero del Lavoro ha deciso di avviare degli accertamenti, mentre contro Foodora prende posizione la start up Vicker, piattaforma riconosciuta dal Ministero del Lavoro che mette in contatto diretto chi cerca e chi offre una prestazione d'opera. "Il modello di business dell'azienda tedesca è più che discutibile. Non vogliamo che a causa delle polemiche che stanno travolgendo Foodora a rimetterci sia tutto l'ecosistema della digital economy", afferma il ceo Matteo Cracco.
La protesta potrebbe ora allargarsi e coinvolgere anche i rider di Milano: una delegazione torinese ha partecipato a un'assemblea nel capoluogo lombardo, in un centro sociale, in via Conchetta 18, in cui si è cercato di creare le basi per iniziative comuni. I rider di Torino hanno raggiunto prima la sede della società, ma l'hanno trovata chiusa.
In campo ci sono altre iniziative: ci sarà un volantinaggio nei ristoranti torinesi per spiegare le ragioni della protesta e domenica un presidio dalle 16 alle 20 in piazza Castello. I lavoratori chiedono anche l'azienda sia convocata all'Ispettorato del Lavoro.
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