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TORINO. Viaggio nell'universo di Gus Van Sant al Museo del Cinema

TORINO. Viaggio nell'universo di Gus Van Sant al Museo del Cinema

Museo Del Cinema di Torino

Dei giovanissimi Keanu Reeves, Nicole Kidman, Matt Damon catturati da polaroid che li fissano in un'eterna giovinezza, dipinti e acquerelli che ritraggono volti sconosciuti e paesaggi onirici, video e colonne sonore in cui la musica è la cassa di risonanza dei percorsi interiori dei suoi personaggi, immagini e sequenze entrate ormai nella storia del cinema. E' un viaggio nell'universo di uno dei più interessanti e innovativi registi della scena indipendente contemporanea, capace anche di misurarsi con grandi successi hollywoodiani, quello che propone il Museo Nazionale del Cinema di Torino, dal 6 ottobre al 9 gennaio, con 'Icone', la prima mostra dedicata al lavoro di Gus Van Sant. Coprodotta dal Museo Nazionale del Cinema con la Cinémathèque franaise di Parigi e la Cinémathèque de Lausanne, e reduce del successo della 'prima parigina', la mostra, curata da Matthieu Orléan, presenta un ventaglio ampio ed eterogeneo delle opere dell'autore di film di culto come 'Elephant', 'Belli e dannati', 'Paranoid Park' e 'Will Hunting, genio ribelle'. E se al centro di tutto c'è il suo cinema, i suoi lavori toccano i più svariati campi artistici, dalla fotografia alla pittura alla musica. 'Icone' presenta infatti le sue celebri polaroid scattate fra gli anni '80 e '90, i dipinti in cui si ritrova tutto l'universo delle sue pellicole, i disegni preparatori per i lungometraggi, ma anche cortometraggi inediti, video musicali, making-of e montaggi con le sequenze più celebri e rappresentative dei suoi film. La mostra è dunque l'occasione per scoprire la poliedricità di Van Sant attraverso i diversi linguaggi artistici, tutti accomunati da alcuni elementi distintivi e ricorrenti, il paesaggio urbano di Portland, la sua città, gli spazi desertici di un'America spesso estrema e ai margini, una certa percezione alterata della giovinezza. Un universo in cui risuonano gli echi della Beat Generation sempre presenti in quello che è considerato un autore inquieto, emblema di un cinema radicale e audace, il cineasta della gioventù affamata di vita. E i suoi personaggi, skaters, studenti, musicisti, giovani spesso respinti e incompresi dal mondo adulto, si ritrovano in tutti i suoi lavori. La mostra, che sarà inaugurata il 6 ottobre dal regista stesso, presenta inoltre le collaborazioni originali con artisti come William Eggleston, Bruce Weber, M Blash e David Bowie. A completare il 'viaggio' nell'universo Van Sant, una retrospettiva dei suoi film al Cinema Massimo di Torino, una serie di attività collaterali e il catalogo che contiene anche una lunga intervista al regista, con riflessioni intime e aneddoti e un discorso approfondito sulla lavorazione dei suoi film. In occasione della mostra 'Icone - Gus van Sant', il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha in programma un calendario di attività didattiche per le scuole per scoprire l'attività e la poetica del regista di Portland Palma d'Oro a Cannes.
Venerdì 7 ottobre presentazione della mostra con visita guidata riservata ai docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. A condurre l'introduzione all'esposizione e la visita, Stefano Boni e Grazia Paganelli responsabili Programmazione Museo del Cinema. E' invece rivolta agli studenti delle classi terze, quarte e quinte superiori, la visita-lezione 'Il Cinema di Gus Van Sant'. L'attività prevede un percorso guidato alla mostra e interazione con gli studenti divisi in gruppi su una selezione di opere seguita dalla visione e dall'analisi di alcune delle sequenze più rappresentative dello stile e dell'evoluzione del cinema di Van Sant. La lezione individua una carrellata di personaggi protagonisti dei film delineando per ciascuno le modalità di costruzione, presentazione e sviluppo narrativo. Sempre per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, il workshop sul film 'Elephant' con laboratorio didattico di ricerca sulle fonti bibliografiche e audiovisive. Le scuole potranno anche partecipare, su prenotazione, alle proiezioni dei film della retrospettiva del regista al Cinema Massimo.Quella di Gus Van Sant è "una coerenza stilistica tanto rara e tanto compatta che non è possibile escludere nessuna delle sue esperienze artistiche se se ne vuole capire l'universo. Una mostra a lui dedicata deve riunire tutte le sue opere nel modo più organico possibile, componendo un discorso mobile e mosso, come un piano sequenza". A sottolinearlo è il direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, Alberto Barbera, che presenta così 'Icone', la mostra dedicata a Gus van Sant in programma alla Mole Antonelliana dal 6 ottobre al 9 gennaio. Ed è anche un "ideale 'piano sequenza'" quello che per Barbera "lega il Museo Nazionale del Cinema di Torino alla Cinématheque franaise in questo progetto, l'ultimo di una lunga serie, che inizia alla fine degli anni Quaranta del Novecento con l'amicizia e la collaborazione trentennale tra Maria Adriana Prolo e Henri Langlois - i rispettivi fondatori delle due istituzioni - accomunati dallo stesso desiderio di salvaguardare e custodire la memoria del cinema. Da allora - aggiunge - Museo e Cinématheque non hanno mai smesso di confrontarsi, portando avanti iniziative comuni, l'ultima delle quali è questo doveroso omaggio all'opera eclettica di Gus Van Sant, nel segno della continuità". Un eclettismo che parte dal lavoro di regista, "un percorso di ricerca - spiega Barbera - che però non smetterà mai di tornare al punto di inizio" e che "è ben rappresentato dal sincretismo artistico del pittore Van Sant, dai primi piani del fotografo Van Sant senza dimenticare la parentesi letteraria del romanzo psichedelico 'Pink', omaggio all'amico River Phoenix poco dopo la sua morte. Tutto si mescola - conclude - in un rapporto di reciproco scambio e contaminazione con lo scopo di osservare il visibile per arrivare, forse, all'invisibile".
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