AGGIORNAMENTI
Cerca
26 Settembre 2016 - 15:24
Le convincevano a lasciare il proprio Paese con la promessa dell'amore e di un lavoro onesto, ma una volta in Italia le costringevano a prostituirsi. Questa la 'tecnica' della banda di albanesi smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Torino. La gang, che gestiva sette donne di nazionalità albanese e greca, voleva assicurarsi il controllo del mercato del sesso nella zona nord del capoluogo piemontese. Per farlo aveva minacciato le prostitute nigeriane della zona, spingendosi a sparare alcuni colpi di pistola in aria per costringerle a spostarsi.
Nulla doveva essere lasciato al caso, nemmeno gli spostamenti delle 'loro' ragazze. Gli sfruttatori le controllavano 24 ore su 24 con un'app spia installata sui cellulari. Ma alla fuga le sette donne nemmeno ci pensavano: nonostante le violenze e le umiliazioni, non riuscivano a trovare la forza di allontanarsi dai loro aguzzini. Ognuna di loro doveva guadagnare 300 euro al giorno, somma che la banda reinvestiva nella produzione industriale di marijuana. Grazie all'utilizzo di un drone, i militari hanno scoperto tre piantagioni a Corio (Torino), Mortara e a Abbiategrasso (Milano). Oltre 4mila piantine, per un valore di diversi milioni di euro, erano nascoste in boschi isolati.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.