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20 Luglio 2016 - 10:08
Sergio Chiamparino
Torino combatterà fino in fondo per non farsi scippare il Salone del Libro, pronta a innovare la formula affidando agli editori un ruolo maggiore sul fronte fieristico e commerciale. E per il rilancio incassa la disponibilità di un 'peso massimo' come Massimo Bray ad assumere la presidenza della Fondazione per il Libro. Il braccio di ferro con l'Aie però continua, e fino al 27 luglio, data nella quale si terrà il consiglio generale dell'associazione, non sarà possibile avere certezze.
In questo quadro si muovono le istituzioni locali torinesi e piemontesi, che per decenni hanno sostenuto la manifestazione permettendole di crescere tanto da essere oggi oggetto degli appetiti degli editori italiani e del polo fieristico milanese.
Comune di Torino e Regione Piemonte hanno presentato all'Aie un piano per il futuro del Salone, e in queste ore stanno rispondendo alle richieste di approfondimenti.
"La disponibilità di Massimo Bray per rilanciare il nostro Salone - ha affermato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino questa mattina nell'aula del Consiglio regionale - non è un impegno per fare una Fiera del Libro ma per lavorare al rilancio del Salone di Torino: questo è stato e sarà sempre un evento culturale, non è mai stato e mai sarà una fiera".
Chiamparino, che per fronteggiare al meglio la situazione ha fatto fronte comune con la neosindaca pentastellata di Torino Chiara Appendino, non arretra: "è chiaro che senza editori il Salone sarebbe a rischio, ma non confonderei l'Aie con gli editori, che sono un mondo più complesso, e noi teniamo aperto il dialogo con tutti", dice il governatore, che non le manda a dire all'assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno per l'ipotesi di realizzare sotto la Madonnina una sorta di Buchmesse concorrente del Salone del Libro di Torino. Le sue, dice, sono "parole stucchevoli e anche sgradevoli".
"Ereditiamo una manifestazione di altissimo profilo nazionale e internazionale costruita in 30 anni di lavoro", ha detto ancora Chiamparino. E poi, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: "questo 'sistema' che alcune forze politiche vorrebbero abbattere evidentemente non è stato così nefasto per Torino, noi andiamo avanti e sono convinto che raggiungeremo il risultato".
"Oggi stiamo vivendo una fase di crisi, ma potrebbe essere anche il momento della rinascita", ha aggiunto l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi. "Andremo avanti - ha affermato, dopo avere minuziosamente ricostruito tutta la storia della manifestazione - fidandoci del dono più prezioso, la nostra capacità di creare nuovi modelli e nuovi percorsi. Abbiamo fatto una proposta all'Aie, e capiremo se questa sarà la base per la trattativa".
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