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29 Giugno 2016 - 10:02
Il barometro fra i No Tav e la procura di Torino torna a segnare "tempesta". Alcuni attivisti hanno deciso di violare platealmente le misure restrittive imposte per iniziativa del pm Antonio Rinaudo nel quadro dell'ennesima inchiesta giudiziaria: questa volta si tratta dei tafferugli scoppiati durante una dimostrazione nel 2015. "E' una ribellione doverosa", tuona da Bussoleno (Torino) Nicoletta Dosio, storica pasionaria del movimento, che da giorni non rispetta l'obbligo di firma: "Trent'anni di lotta meriterebbero una medaglia, non questa serie di imposizioni e restrizioni". La Dosio, oggi, non si è presentata nemmeno a Palazzo di Giustizia, dove era stata convocata per il rituale "interrogatorio di garanzia" davanti al gip. Lo stesso ha fatto un suo più giovane compagno di militanza. Nei giorni scorsi, un attivista ha lasciato la sua casa - nonostante fosse agli arresti domiciliari - per partecipare a un'assemblea, e giacché c'era ha preso la parola e si è fatto fotografare. Le forze dell'ordine stanno compilando rapporti su rapporti; il tribunale dovrà valutare se e quali provvedimenti prendere.
"Quelli dei No Tav sono strumenti di disobbedienza civile", dice Francesca Frediani, consigliere regionale M5S. A Bussoleno è stato allestito un "presidio permanente di solidarietà". "La risposta popolare - sottolinea Alberto Perino, leader storico del movimento della Valle di Susa - è stata estremamente chiara.
La gente non si è fatta spaventare ed è stata vicino a chi è stato colpito in modo subdolo da misure che non stanno né in cielo né in terra".
L'episodio su cui si indaga è il tentativo di avvicinamento alle reti del cantiere di Chiomonte, condito dal lancio di sassi e petardi, messo in atto da un centinaio di persone. Molti degli indagati sono autonomi di Torino e del Nord Italia. Ma questa volta nell'elenco compaiono anche militanti ultrasessantenni. E' il caso di Marisa Meyer, 71 anni, individuata sul furgone allestito da un centro sociale: nei giorni scorsi le foto che la ritraggono mentre varca la soglia del comando dei carabinieri per andare a firmare sono diventate virali sul web. Oggi, a Palazzo di Giustizia, lei si è presentata insieme ai suoi avvocati, mentre fuori alcuni compagni si raccoglievano in presidio.
Quanto al supertreno fra Torino e Lione, si registra l'intervento di Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo: "Si farà. Credo che Appendino (il neo sindaco del capoluogo piemontese - ndr) cambierà idea". "Mi auguro che non si tratti di una minaccia", replica il parlamentare a cinque stelle Ivan Della Valle.
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