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09 Maggio 2016 - 19:11
asta
I padri della fotografia internazionale e i 'grandi' italiani dell'obiettivo. Gli introvabili come Kertész, Horst e Abbott e le immagini più iconiche del Novecento, come gli innamorati di Doisneau e i nudi femminili di Weston. L'asta di fotografia Bolaffi, in programma martedì 17 maggio allo spazio Bigli di Milano, è un tesoro per appassionati e collezionisti, che a partire da poche centinaia di euro fino a 7 mila (per uno degli scatti più rari, 'Melancholic Tulip' di André Kertész) potranno aggiudicarsi 372 lotti.
Per la maison torinese, punto di riferimento nelle vendite all'incanto in Italia, è la seconda asta di fotografia. "Il debutto - racconta Silvia Berselli, esperta del dipartimento Fotografia, che ha selezionato i lotti in catalogo - risale all'anno scorso, una scommessa andata ben oltre le nostre aspettative". Da quella vendita Bolaffi ha totalizzato 407.244 euro. "Un risultato che ci ha convinti del potenziale di questo settore, in Italia piuttosto recente - aggiunge - ma che soprattutto ha invogliato i conferenti, collezionisti privati italiani e internazionali, a darci ancora più fiducia affidandoci le loro opere". L'evento del 17 maggio può così schierare i massimi esponenti della fotografia americana, europea e i padri di quella italiana, che hanno quotazioni più accessibili ma sono apprezzati in particolare dal pubblico estero.
Tra gli scatti più conosciuti e amati c'è la serie dei 'Pretini' di Mario Giacomelli, presente in asta con una retrospettiva di 24 lotti che ripercorre la sua intera opera di ricerca. Di fianco all'autore marchigiano, il primo ad essere stato scoperto dal mercato americano, anche i lavori di Ghirri, Fontana, Basilico, Berengo Gardin e Cavalli.
"Il valore di una fotografia, come in tutti gli altri settori viene determinato dal mercato - spiega l'esperta - e non è detto che coincida con il valore storico e artistico dell'opera". E' il caso di un autore italiano, Giuseppe Cavalli, presente in asta con quattro scatti degli anni '40 e '50, tra cui 'Gioco di grigi' da una base di 6.900 euro. "Nonostante in Italia non sia tra i più noti - aggiunge Berselli - è molto richiesto dai collezionisti soprattutto negli Usa, dove viene apprezzato per la tecnica molto personale, che gioca sui toni chiari del bianco e nero". Per stabilire il valore commerciale della fotografia, un settore molto prolifico ma altrettanto selettivo, entrano in gioco diversi fattori, tra cui la propensione dell'autore a stampare, i materiali, la tecnica di stampa. La più apprezzata? "Quella vintage, coetanea rispetto allo scatto. Più le ristampe sono recenti più l'opera perde di valore".
Dagli italiani ai nomi più noti del panorama internazionale: all'asta milanese sono presenti gli americani, come Abbott, Elliott Erwit, Robert Capa, Steve McCurry e i francesi, da Henri Cartier - Bresson a Willy Ronis.
Tra le curiosità, una serie di sei dagherrotipi stereoscopici a soggetto erotico, attribuiti a Félix Jacques Antoine Moulin (1802 - 1855) e finiti in commercio in modo del tutto fortuito: un conferente li ha trovati nascosti in una scatola di sigari francesi nella casa di campagna di un vecchio zio. Con ogni probabilità, quelle che oggi appaiono immagini piuttosto caste, all'epoca erano considerate materiale 'scottante', tanto che l'autore aveva subito diversi processi per oscenità.
"Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l'ha fatto prima". Così il grande Henri Cartier - Bresson parlava del fotografo ungherese, tra i maggiori autori a lui contemporanei. Il suo 'Tulipano malinconico', del 1939, firmato, datato e titolato sul verso, è uno dei pezzi forti dell'asta Bolaffi di fotografia, in programma il 17 maggio a Milano: andrà all'incanto con una base di 7 mila euro.
L'evento racchiude un'antologia di icone di tutto il Novecento. Vi sono rappresentati i grandi americani, da Ansel Adams, in asta con un panorama delle cascate di Yellowstone (base 3.500 euro) a Elliot Erwitt con i divertenti protagonisti di 'Dedicato al cane'; dai nudi femminili di Helmut Newton (Cyberwoman Series 6, base 3 mila euro) a 'New York' di Berenice Abbott (5 mila euro). E poi Robert Capa, Horst P. Horst, tedesco naturalizzato americano, presente con due ritratti femminili, Waxed Beuty (3 mila euro) e Elsa Schiaparelli (1.200 euro) e una natura morta del '39 (2 mila euro). Più recenti gli scatti di Steve McCurry, pluripremiato fotoreporter contemporaneo.
Nutrito il gruppo dei francesi, tra cui spicca Doisneau con i suoi innamorati (Les amoureaux aux jonquilles, base d'asta 1.300 euro), un'istantanea inserita nella prima grande mostra fotografica del secondo dopoguerra, 'Family of Man', curata dal direttore del MOMA di New York, Edward Steichen, e visitata da 9 milioni di persone in tutto il mondo.
Più insolite le opere di Cartier - Bresson: due immagini dell'India, entrambe risalenti al 1967 e all'incanto da 800 euro. Infine gli italiani, con schierati tutti i grandi del XX Secolo: Giacomelli, Ghirri, Fontana, Cavalli, Berengo Gardin e Basilico con alcune fotografie di architettura letteralmente 'salvate' dal macero: individuate per caso durante la dismissione di un'industria sono state affidate a Bolaffi, per la soddisfazione di appassionati e collezionisti.
L'asta Bolaffi di fotografia è in programma martedì 17 maggio allo Spazio Bigli di Milano, in via Bigli 11/a, alle 10.30 (lotti 1 - 167) e alle 14,30 (lotti 168 - 372).
Le possibilità per prendere parte alla vendita sono molteplici, dall'Italia e dall'estero. Per chi non vuole rinunciare all'emozione della battaglia per i lotti preferiti, l'appuntamento è allo Spazio Bigli muniti di documento d'identità e codice fiscale. Ai partecipanti viene assegnato un cartellino numerico identificativo per presentare le offerte.
Le proposte possono essere accolte anche per corrispondenza, compilando il modulo sul catalogo cartaceo oppure scaricabile dal sito internet, che dà mandato scritto a Bolaffi per l'acquisto dei lotti prescelti fino a un prezzo massimo indicato.
Infine si può seguire l'asta in tempo reale anche da casa: al telefono, chiedendo di essere contattati da un incaricato delle Aste Bolaffi, (anche in questo caso attraverso un altro modulo che c'è in catalogo e sul sito internet); registrandosi alla vendita online dal sito www.astebolaffi.it o dalla piattaforma invaluable.com, a cui si accede dal sito della casa d'aste torinese. Da questi indirizzi è possibile rilanciare con un semplice click. L'esposizione dei lotti è in programma sabato 14 maggio, dalle 16 alle 19; domenica 15 e lunedì 16 maggio, dalle 10 alle 19. (info: aste@astebolaffi.it Telefono: 011 5576372/300).
Un'esperienza nel campo del collezionismo che dura da quattro generazioni e ha trasformato la passione per la filatelia di un giovanissimo Alberto Bolaffi senior, nella Torino di fine Ottocento, in un'impresa con quattro punti vendita (a Torino, Milano, Roma e Verona), più di cento collaboratori e una rete di agenti estesa in tutta Italia.
E' il gruppo Bolaffi, punto di riferimento nel panorama del collezionismo che, martedì 17 maggio a Milano, rinnova l'appuntamento con la grande fotografia italiana e internazionale.
L'avventura inizia nel 1890, quando il fondatore, appena sedicenne, lascia l'attività di famiglia, il commercio di pietre preziose e piume di struzzo, per dedicarsi ai francobolli. Una tradizione continuata anche dal figlio Giulio e dal nipote Alberto, entrambi firmatari del 'Roll of distinguished philatelists', il più alto riconoscimento internazionale in questo ambito. Sono loro a diversificare il raggio d'azione dell'impresa di famiglia, affiancando alla filatelia, rimasta sempre il core business del gruppo, l'attività editoriale e la numismatica, le collezioni di manifesti e di libri antichi.
In ogni campo, dopo la nascita delle Aste Bolaffi nel 1990, la maison torinese detiene una lunga serie di record. L'anno successivo, all'interno della prestigiosa collezione 'Pedemonte', viene aggiudicato per quasi 800 milioni il Tre Lire Farouk, uno dei due soli esemplari al mondo su busta del rarissimo francobollo del Governo Provvisorio di Toscana.
Bolaffi detiene tuttora il più alto traguardo di vendita per un poster italiano, con il 'Fiat in pista' di Plinio Codognato, battuto nel 1999 a 220 milioni di lire, pari a oltre 113.000 euro. In seguito, le aste si aprono anche alla numismatica, agli autografi e a documenti antichi, continuando a fare notizia per il prestigio dei lotti presentati sul mercato. Il testimone è ora nelle mani di Giulio Filippo Bolaffi, che ha proseguito nella tradizione, ampliando alla fotografia, ai vini rari e pregiati e ai gioielli gli orizzonti della casa d'aste torinese, il cui motto rimane "per noi la storia è un oggetto da collezione".
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