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19 Marzo 2016 - 12:30
E' sospettato di favorire l'insorgenza del tumore alla vescica e, per questo motivo, è stato messo sotto inchiesta. L'Actos, un farmaco antidiabete a base di pioglitazone, è finito nel mirino della Procura di Torino. Commercio o somministrazione di medicinali guasti il reato ipotizzato dai magistrati subalpini dopo la denuncia dell'associazione Promesa (Protezione professioni mediche e sanitarie) che ha fatto partire gli accertamenti dei carabinieri del Nas. Ma l'Agenzia Italiana per il farmaco rassicura: secondo il direttore generale Luca Pani, il medicinale ha infatti "un rapporto rischio-beneficio favorevole". E l'azienda produttrice, la Takeda ricorda come gli studi clinici effettuati su 300mila pazienti in oltre dieci anni non abbiano evidenziato un aumento del rischio di carcinoma della vescica.
Già nella bufera in Germania e Francia, che nel 2011 ne hanno sospeso l'utilizzo e la commercializzazione, negli Stati Uniti l'Actos è costato una condanna al pagamento di 36,8 milioni di dollari all'azienda che lo produce. L'accusa con cui è stato stabilito il maxi-risarcimento quella di avere nascosto i rischi correlati all'uso del farmaco tra il 2002 e il 2012. In Italia, l'esposto contro il farmaco è stato scritto dall'avvocato torinese Riccardo Salomone. "Ora speriamo che da Roma - è l'auspicio del legale - escano i dati sui casi di pazienti che si sono ammalati".
Il rischio di carcinoma alla vescica legato all'utilizzo di pioglitazione, ribatte l'Aifa sul proprio sito, "è stato oggetto di ampio dibattito a livello europeo". E al termine della revisione, il Comitato per i Medicinali per uso umano e dell'Agenzia Europea dei Medicinali - ricorda - "ha confermato che il profilo beneficio-rischio rimane favorevole" quando viene impiegato secondo le indicazioni prescritte.
Dello stesso parere il presidente della Società Italiana di diabetologia, Enzo Bonora. "Fino ad ora non sono emersi tumori della vescica - sottolinea - più frequentemente in chi prende pioglitazione". A sostegno di questa tesi anche lo studio Kaiser, apparso di recente sulla più importante rivista medica del mondo, che "ha ulteriormente negato - osserva Bonora - l'esistenza di connessione al cancro". Non c'è, insomma, alcuna prova scientifica per correlare l'utilizzo del farmaco antidiabete Actos - afferma anche il presidente della Società italiana di cardiologia, Francesco Romeo - ad un maggior rischio di insorgenza di cancro alla vescica". Ora la palla passa ai magistrati torinesi.
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