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TORINO. Università: antagonisti arrestati; Fuan, "rettore intervenga"

"Ci auguriamo che, anche alla luce degli ultimi sviluppi, il rettore dell'Università di Torino decida finalmente di intervenire duramente contro questi residui dell'antifascismo militante". Così il Fuan, organizzazione studentesca di destra, commenta l'arresto di sei studenti di area antagonista per le violenze dello scorso novembre. "Le violenze degli autonomi - aggiunge il gruppo - non ci impediranno di portare avanti le nostre idee". 

Secondo gli attivisti del Cua (Collettivo Universitario Autonomo), branca del centro sociale Askatasuna, quelle formulate dalla Procura di Torino sono "accuse infondate". Secondo la portavoce Valeria Camilloni, si tratta di accuse "basate solo sulla testimonianza del consigliere Maurizio Marrone e dei suoi quattro sgherri. Quelle per cui sono scattate le misure cautelari sono state quattro giornate di pacifica contestazione a fascisti e razzisti di Fuan e Mup in un'università militarizzata".

Secondo il Cua, "la porta dell'aula che il Fuan aveva dedicato in modo becero e strumentale a Paolo Borsellino era stata smontata perché era sempre chiusa. I ragazzi avevano dato il bianco e non avevano tracciato nessuna scritta". Gli arresti, dunque, sarebbero frutto di una "costruzione millantata e macchinosa - conclude Camilloni - di più avvenimenti. Quelli di stamattina sono avvenimenti che rasentano l'incredibile, frutto del teorema di una pm con l'elmetto".

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