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20 Febbraio 2016 - 13:25
Anziana
Dieci mesi di indagine, otto telecamere nascoste, 4 mesi di registrazioni non stop, 300 episodi di maltrattamenti, 12 le vittime accertate. Sono i numeri dell'operazione "Resident Evil" della polizia di Vercelli, che ha portato ieri all'arresto di 18 dipendenti che lavoravano nel presidio La Consolata di di Borgo D'Ale. "Abbiamo evitato che si ripetessero altre azioni - ha detto in conferenza stampa il questore, Salvatore Pagliazzo Bonanno - sono episodi che fanno rabbrividire: forse in un lager li avrebbero trattati meglio". La struttura, a quanto si apprende, quando i parenti chiedevano spiegazione dei segni di violenza, li ha sempre giustificati come atti autolesionisti.
L'indagine, hanno spiegato il questore e il pm, è partita ad agosto dalla denuncia del padre di una vittima, un disabile grave. Le violenze avvenivano al pian terreno de La Consolata, sempre di notte, nei corridoi e nei grandi saloni della struttura. "Non c'è stato un giorno senza schiaffi e pugni - hanno riferito gli inquirenti - Solo negli ultimi giorni, visti i casi di cronaca nazionali, i carnefici si sono insospettiti e hanno diminuito le violenze". Gli agenti hanno perquisito l'ufficio del direttore e la sede dell'Asl, obbligata a vigilare sulla struttura. Gli arrestati saranno interrogati nei prossimi giorni.
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