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28 Gennaio 2016 - 10:35
L'anno scorso il filmato che la immortalava mentre picchiava una compagna di scuola disabile fece il giro del web. Ora ha preso carta e penna per scrivere alla dodicenne di Pordenone, che qualche giorno fa ha provato ad uccidersi per colpa dei bulli, che "nella vita l'importante è rialzarsi sempre". Così la sedicenne di Varallo Sesia, nel Vercellese, che lo scorso marzo prese a schiaffi e sputi l'amica. Due fogli a quadretti, scritti a mano, che restituiscono una immagine diversa dell'ex bulla. E regalano all''amica' di Pordenone, che in realtà non ha mai conosciuto, un po' di speranza.
"La tua storia è arrivata a commuovere tutti, perfino me...", scrive la ragazza, che oggi ha cambiato scuola ed è ancora in attesa di conoscere le conseguenze penali del suo errore. "Mi dispiace sapere che tu abbia pensato di dover fare quel gesto di disperazione", aggiunge la sedicenne che nei mesi scorsi ha chiesto scusa alla sua vittima. Perché "nella vita tutti sbagliamo, ma l'importante - ribadisce - è rialzarsi sempre".
Ha fatto così anche lei e, stando alle sue parole, pare avere capito la lezione. Tanto da sembrare un'altra persona, più matura e responsabile rispetto a quella che il mondo aveva conosciuto, consapevole di avere sbagliato. E di voler rimediare. "Mi dipingono come un mostro, ma io vorrei una seconda possibilità", disse qualche mese fa in una lettera consegnata al suo legale, l'avvocato Alessandra Guarini, per far sapere alla sua vittima di essere "molto pentita". E per chiederle scusa, anche se indirettamente.
Ora questa nuova lettera, semplice ma, proprio per questo motivo, più sincera. "Nella vita i più fragili pagano sempre le conseguenze", scrive la sedicenne di Varallo alla studentessa di Pordenone, ancora in ospedale per le conseguenze della caduta dalla finestra della propria camera. "Non ce la facevo a rientrare in quella classe. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita", aveva spiegato la vittima ad un vicino di casa che la stava soccorrendo. Poi la corsa in ospedale, la paura per la sua vita in pericolo e il fiume di messaggi di affetto e solidarietà ricevuti. Tra i quali, appunto, quello dell'ex bulla che la invita a guardare avanti. "Quello che mi sento di dirti, dal cuore - è la sua esortazione - è di non mollare mai...".
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