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15 Gennaio 2016 - 14:49
"Il ricovero di tre giorni prescritto alle donne che abortiscono assumendo l'Ru486 è ridicolo, al Sant'Anna nel servizio che dirigo non lo rispettiamo da tre anni". Lo afferma l'esponente dei Radicali Silvio Viale, ginecologo che con la sua battaglia ha favorito la legalizzazione della pillola abortiva in Italia. Occasione, la consegna alla Regione Piemonte di una petizione popolare per chiedere un protocollo che faciliti l'accesso alla Ru486.
"Dalla Regione - sottolinea Viale - mi aspetto semplicemente che metta a posto la pratica. L'attuale protocollo è quello scelto dal centrodestra dell'ex governatore leghista Roberto Cota. In Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta il ricorso alla pillola abortiva arriva a un terzo degli aborti totali, vicino ai dati della Francia e dell'Europa più avanzata. Ma purtroppo il resto d'Italia è a macchia di leopardo".
"Oggi nessuno nega più i vantaggi dell'Ru486 per la salute delle pazienti e le casse della sanità regionale - conclude Viale -. Si dovrebbe allora prendere atto del fatto che la sua assunzione non richiede il ricovero e lasciare i medici liberi di optare per il day hospital. Si tratta solo di avere un po' di coraggio".
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