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TORINO. Inchiesta Murazzi: Chiamparino, "area doveva restare viva"

TORINO. Inchiesta Murazzi: Chiamparino, "area doveva restare viva"

Chiamparino

"Negoziare con i concessionari dei locali dei Murazzi, evitando controversie giudiziarie, ci sembrò la soluzione più ragionevole. Una scelta da buon padre di famiglia. Volevamo evitare che quell'area restasse bloccata per anni". Lo ha detto Sergio Chiamparino in tribunale, a Torino, testimoniando su richiesta delle difese al processo per i presunti favori ai gestori. I fatti risalgono al 2009, quando era sindaco del capoluogo piemontese: il riferimento è a una delibera del 25 agosto che concedeva ai concessionari, nonostante il mancato pagamento di canoni arretrati, delle agevolazioni.

Fra i quattordici imputati di abuso in atti di ufficio ci sono l'allora assessore Alessandro Altamura e l'ex direttore generale Cesare Vaciago. I gestori dei locali lamentavano - ha raccontato Chiamparino - i danni provocati nel 2008 dagli allagamenti dovuti a due piene del Po, insieme ad altre circostanze. "Noi - ha spiegato - abbiamo sempre pensato che l'area dei Murazzi, pur con tutte le sue problematiche, dovesse restare viva, e nel corso degli anni ci siamo adoperati per razionalizzare la situazione in modo crescente. E' per questo che negoziammo". Chiamparino, alla domanda di un avvocato, ha anche detto di non avere mai avuto notizie di dirigenti comunali che facessero pressioni in favore dei gestori. "Sono soddisfatto della prova raggiunta in aula", ha commentato nel corso dell'udienza l'avvocato Gian Paolo Zancan.

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