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06 Ottobre 2015 - 17:55
I sindacati dei servizi pubblici Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl del Piemonte danno l'allarme: "La sanità piemontese ha urgente bisogno di un progetto di riorganizzazione, di più personale qualificato, di finanziamenti adeguati, di recuperare i ritardi accumulati nel processo di integrazione della rete territoriale. La situazione è già al limite del rischio per utenti e pazienti, oltre che di sovraccarico e di incertezza per i lavoratori". Per sollecitare una risposta dalle autorità regionali, è scattato lo stato di agitazione.
"Avevamo chiesto al presidente della Giunta Regionale e all'assessore alla sanità - dicono i segretari regionali Gabiella Semeraro (Fp Cgil), Daniela Volpato (Cisl Fp) e Roberto Scassa (Uil Fpl) - di definire insieme gli interventi da fare, prima di approvare gli atti aziendali, perché in questi anni in cui il servizio sanitario regionale è stato sottoposto al piano di rientro, la collaborazione tra le parti ha permesso di trovare soluzioni coerenti nell'interesse dei cittadini. Richiesta che però hanno scelto di lasciar cadere nel vuoto. Quindi, ci siamo anzitutto rivolti al presidente del Consiglio Regionale e ai gruppi consiliari per chiedere loro un'audizione".
"Abbiamo indetto lo stato di agitazione - spiegano i tre segretari regionali - per portare all'attenzione di tutti, cittadini per primi, quello che potrà comportare in termini di accessibilità e qualità dell'assistenza un insieme di provvedimenti come la riduzione dei posti letto, il riordino della sanità privata, l'ulteriore abbattimento del 5% della spesa per forniture di beni e servizi, le recenti disposizioni regionali sulla psichiatria che coinvolgono il privato accreditato e la cooperazione sociale, se non si condivide una visione strategica della riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali".
Per i sindacati è essenziale colmare le carenze di personale e mettere al centro le scelte organizzative, dopo anni in cui ci sono stati solo tagli alle risorse e blocco del turnover. "A breve - concludono Semeraro, Volpato e Scassa - decideremo le iniziative di mobilitazione più opportune per far sì che questa torni ad essere una priorità condivisa. E che gli investimenti sul personale e sulle competenze siano la chiave di volta di un sistema sanitario regionale rinnovato, presente su tutto il territorio, efficiente e sostenibile".
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