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18 Settembre 2015 - 10:43
Le famiglie in difficoltà e i giovani, con un'attenzione particolare al problema casa e lavoro. A tre mesi dalla sua visita a Torino, il 'gran rifiuto' di Bergoglio - che rinunciò alle offerte raccolte per lui dalla Diocesi - diventa il 'regalo del Papa' alla terra dei suoi antenati. Un milione e duecentomila euro che la chiesa torinese utilizzerà per i suoi poveri, proprio come voleva il Pontefice.
I progetti che grazie a quel dono saranno realizzati sono stati illustrati oggi dall'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. "Si è scelto di andare oltre all'emergenza e di puntare ai problemi strutturali, che la crisi ha reso ancora più gravi e diffusi", ha spiegato l'arcivescovo del capoluogo piemontese, dove Papa Francesco si è recato in visita per l'ostensione della Sindone e i duecento anni della nascita di don Bosco.
Uno dei primi problemi che la Diocesi torinese vuole affrontare è quello della casa, delle famiglie colpite "da uno sfratto incolpevole". Il progetto annunciato oggi prevede la realizzazione di una rete di mini-alloggi. "Si tratterà di sistemazioni non definitive - spiega monsignor Nosiglia -, in modo da garantire una rotazione, messe a disposizione di famiglie sfrattate o in difficoltà con la casa". Queste 'case dell'Amore più grande', come sono state battezzate prendendo a prestito il motto dell'ostensione - l'Amore più grande -, resteranno a disposizione dei bisognosi anche quando il 'regalo del Papa' sarà un ricordo Per essere subito operativo, il progetto parte dai servizi messi in atto da tempo in questo settore da Caritas, Migrantes, Pastorale del Lavoro e della Salute e Fondazione Operti. "Non andiamo a inventarci qualcosa di nuovo - dice monsignor Nosiglia - ma partiamo dai programmi in atto per essere subito pronti e non dover cercare nuovi percorsi burocratici. In questo modo tutto il denaro andrà davvero a vantaggio di chi ha bisogno".
Aiuti concreti andranno anche a famiglie in situazioni di particolari difficoltà legate a motivi di salute o disabilità.
"E siccome il problema casa è spesso legato al lavoro - prosegue - si promuoverà un accompagnamento per gli inoccupati".
Al lavoro è infatti dedicato il secondo filone di interventi che saranno sostenuti. In particolare saranno attivate delle borse lavoro per giovani "per fornir loro - spiega l'arcivescovo - accompagnamento e inserimento effettivo nel mondo del lavoro, in stretta collaborazione con le aziende interessate".
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