AGGIORNAMENTI
Cerca
09 Settembre 2015 - 15:18
"La decisione del giudice mi sembra corretta, apprezzabile e soprattutto in linea con i principi in tema di misure cautelari contenuti nel codice di procedura".
Così l'avvocato Claudio Novaro commenta la scarcerazione (con messa all'obbligo di dimora) dei sette No Tav arrestati per l'azione contro il cantiere di Chiomonte.
"La disciplina della materia - spiega il legale - deve essere ispirata al principio del minore sacrificio necessario: significa che la compressione della libertà personale va contenuta entro i limiti minimi indispensabili a soddisfare le esigenze cautelari del caso concreto".
"Ciò che stupisce ancora una volta - osserva Novaro - è invece la richiesta della Procura, disattesa dal giudice, di applicare a tutti la custodia in carcere. Una richiesta che appare del tutto in contrasto con i principi costituzionali e con le recenti riforme adottate dal legislatore sulla scorsa di plurime decisioni della Corte Europea e della Corte Costituzionale".
Due dei sette indagati hanno l'obbligo di dimora a Bologna, un terzo a Verona e gli altri a Torino. Per l'altro arrestato, un minorenne, sono stati disposti i domiciliari: la difesa impugnerà questo provvedimento.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.