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TORINO. Italicum, Canavese diviso in tre...

L’Italicum la nuova legge elettorale approvata il 4 maggio scorso, e entrata in vigore il 23 dello stesso mese, ancora non è stata utilizzata (una clausola di salvaguardia la renderà applicabile solo dal 1° luglio 2016) ma già sta scatenando un mare di polemiche, probabilmente anche tra le file dei tanti che l’hanno votata, non percependo sino in fondo i limiti. Si prevede l’istituzione di 100 collegi plurinominali (di circa 582 mila abitanti l’uno) e in Piemonte ne sono stati individuati in tutto 8, grandissimi. Canavese a pezzettini A farne le spese, se le cose dovessero rimanere così, sarà proprio il Canavese alto e basso, diviso in tre parti: Ivrea con Biella e Vercelli; Chivasso con Settimo e Moncalieri; Rivarolo, Castellamonte e Cuorgnè con Venaria. E con questo tanti saluti baci e abbracci alla “rappresentatività”. Sarà già che un eporediese riuscirà mai a imporsi al candidato della più popolosa provincia di Biella, idem con patate per il chivassese  che se la dovrà vedere con uno di Moncalieri o per il rivarolese in gara con il venariese. E su questo, evidentemente, le polemiche stanno cominciando a montare come la panna. Resta da capire quanto conta la nostra classe politica e se sarà o meno in grado di far apportare delle modifiche nelle commissioni di cui si attendono i pareri nei primi giorni di agosto. I calcoli Secondo alcuni calcoli (che non abbiamo fatto noi), distribuendo la popolazione rispetto ai nuovi collegi, si dovrebbero avere 5 eletti nei collegi del Piemonte 1, 2, 3 e 4; 6 eletti nei collegi di Piemonte 5, 6 e 8 e 7 eletti nel collegio del Piemonte 7. In totale si eleggeranno 618 deputati più 12 dalle circoscrizioni estere. Le critiche Secondo molti la nuova legge elettorale assomiglia molto al Porcellum, non foss’altro che in ognuno dei 100 collegi elettorali, sarà eletto un capolista “bloccato” scelto dalle segreterie. Secondo una simulazione elaborata dal Centro Studi  della Camera con i risultati delle Europee del 2014 (c’è da dire difficilmente ripetibili) il Pd si accaparrerebbe 340 seggi e farebbe man bassa in Piemonte, portandosene a casa 25 su 46. Seguirebbe il M5s con 8, FI con 6, la Lega Nord con 3, uno all’Ncd-Udc, uno a “L’Altra Europa con Tsipras”, infine 3 ai partiti minori.  

Gli otto collegi piemontesi sono così suddivisi:

Piemonte 1: Province di Vco e Novara Piemonte 2: Province di Biella e Vercelli; collegio uninominale di Ivrea ed eporediese Piemonte 3: Collegi uninominali di Venaria Reale, Rivarolo Canavese (Cuorgnè, Castellamonte), Giaveno, Pinerolo Piemonte 4: Collegi uninominali di Torino 3, Torino 7, Torino 8, Collegno Piemonte 5: Collegi uninominali di Torino 1, Torino 2, Torino 4, Torino 5, Torino 6 Piemonte 6: Collegi uninominali di Chivasso (Caluso), Settimo Torinese, Moncalieri, Nichelino, Rivoli Piemonte 7: Province di Asti e Alessandria Piemonte 8: Provincia di Cuneo  

L'Italicum è un sistema elettorale proporzionale

con premio di maggioranza.

  SCHEDA ELETTORALE. Sulla scheda il contrassegno del partito al centro, a sinistra il nome e il cognome del capolista,  a destra due righe per le preferenze. COLLEGI PLURINOMINALI. Le liste dei candidati sono presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise nell'insieme in 100 collegi plurinominali ALL'ESTERO. I dodici deputati eletti nella circoscrizione estero sono eletti con lo stesso sistema attualmente vigente: il disegno di legge non interviene su questo punto. PREMIO DI MAGGIORANZA. 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40 %dei voti validi. BALLOTTAGGIO. Nel caso in cui nessuna lista raggiunga il 40% dei consensi si procede a un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti. E' esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione. SBARRAMENTO. Accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il 3 per cento dei voti validi. PARITA' DI GENERE. In ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per sesso. Nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi. L'elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista. CAPILISTA BLOCCATI E POI PREFERENZE. Sono eletti prima i capolista nei collegi, quindi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze. NORMA ANTI-FLIPPER. La norma prevede un meccanismo di ripartizione dei seggi eccedentari che tutela anche le liste minori. Nel testo approvato la lista che ha raccolto più voti (eccedentari) cede il seggio a quella più piccola dove questa ha raccolto più consensi. STATUTO OBBLIGATORIO. Per presentare la propria lista alle elezioni sarà necessario depositare anche uno Statuto. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA. La nuova legge elettorale entra in vigore a decorrere dal primo luglio 2016.
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