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30 Luglio 2015 - 14:46
Piero Fassino, ex sindaco di Torino
"È il Bilancio di un'Amministrazione che crede in Torino e vuole fare crescere la città". Così il sindaco di Torino, Piero Fassino, a conclusione del dibattito in aula sul Bilancio di Previsione 2015.
"È un Bilancio - ha detto il sindaco - che mantiene le ambizioni sui cui questa Amministrazione ha scommesso, con un'attenta gestione delle risorse, in funzione degli obiettivi strategici che ci siamo posti". Fassino ha ricordato che "quattro anni fa l'indebitamento, dovuto a investimenti, era molto alto. A ciò si sono aggiunte, dal 2007, una durissima crisi economica e, dal 2011, una forte spending review. Abbiamo però mantenute inalterate l'offerta dei servizi e la propensione agli investimenti, nonostante le accresciute richieste di protezione, con sfratti raddoppiati e disoccupazione elevata".
"Nel Bilancio preventivo - ha affermato Fassino - ci siamo posti l'obiettivo di lasciare inalterata l'offerta dei servizi ai cittadini: quest'anno abbiamo assistito 6mila disabili e 9.000 anziani (di cui 2mila non autosufficienti), abbiamo tenuto aperte 236 strutture residenziali e diurne, aiutato 800 persone nell'emergenza freddo e siamo intervenuti per risolvere quasi 3.000 dei 4500 sfratti (erano 2.300 nel 2010!). Per quanto riguarda il sistema scolastico, abbiamo fornito 8 milioni di pasti, 21mila passaggi degli studenti nei laboratori di Iter, quasi 5mila posti in asili nido (2/3 noi, 1/3 scuole paritarie, a cui abbiamo aumentato il contributo) e stiamo investendo sulla sicurezza degli edifici scolastici." Inalterati gli stanziamenti per welfare e servizi educativi e il dinamismo negli investimenti. "A settembre, ad esempio, inaugureremo un polo residenziale universitario in via Caraglio, altri ne metteremo a bando in partnership con privati - ha rilevato Fassino - Abbiamo progettato una politica di investimenti con la Cittadella sportiva della Continassa, la linea 1 della metro Nizza-Bengasi e la linea 2, il Centro tecnologico del Moi, la Variante 200, il campus universitario nell'ex Manifattura Tabacchi, i poli di residenze universitarie". Ogni anno, inoltre, la città investe 100 milioni di euro in cultura: 25 da privati, 30 dal Comune, 15 dalla Regione, 30 dallo Stato e "stiamo lavorando per attrarre investimenti stranieri".
Tema strategico "il cambiamento dei rapporti di fondo tra Stato e finanza locale, che verrà affrontato a settembre con la Legge di stabilità". Il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Piero Fassino, nel suo intervento a chiusura del dibattito sul Bilancio di Previsione 2015 del Comune di Torino, ha rimarcato che "serve superare il Patto di Stabilità e arrivare a una revisione globale del sistema fiscale, con una local tax che non preveda riduzione di gettito e che lasci tutti gli introiti al Comune (senza compartecipazione dello Stato), e al riconoscimento di una vera autonomia fiscale e finanziaria dei Comuni, a partire dalle modalità di raggiungimento degli obiettivi di spending review fissati dal Governo".
"A causa della spending review e della riduzione dei trasferimenti statali - ha ricordato Fassino - dal 2010 a oggi il contributo chiesto ai Comuni supera ormai i 18 miliardi di euro, a fronte di un'incidenza sulla spesa nazionale del solo 7,7% e sul debito del 2,6%". "Anche la recente Relazione della Corte dei Conti sullo stato della finanza locale - ha detto Fassino - afferma che è stato chiesto ai Comuni un contributo superiore e che la fiscalità locale è aumentata per le eccessive risorse chieste ai Comuni. Ci siamo quindi battuti per la diluizione del Patto di Stabilità al 60%, per la ri-contrattazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, per il fondo perequativo Imu (quest'anno di 530 milioni) e per il rimborso delle spese giudiziarie sostenute".
Torino è "una città normale", ma ci sono tre emergenze critiche che l'Amministrazione sta affrontando. Il sindaco, Piero, Fassino, nel chiudere il dibattito in aula sul Bilancio di Previsione 2015, ha elencato le tre criticità: il campo nomadi di Lungostura Lazio, i profughi e il fabbisogno di case.
" Per quanto riguarda quella Rom, a dicembre sarà sgomberato l'intero campo di Lungostura Lazio - ha rimarcato Fassino - È un fatto di civiltà, è un dovere morale mettere quelle persone in condizioni di vita più civili e umane, sulla base di un patto di 'emersione'. E chi non lo sottoscrive, viene allontanato dalla città. Abbiamo poi l'emergenza profughi, gestita con il modello Sprar. E l'emergenza abitativa".
Fassino ha anche ricordato che prosegue la riqualificazione delle periferie, con i progetti Urban a Barriera di Milano, la cittadella sportiva alla Continassa, i cantieri alla ex Manifattura Tabacchi, nell'area della Variante 200 e in piazza Bengasi.
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