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28 Luglio 2015 - 16:04
Palazzo Madama, da porta romana a residenza sabauda a sede del Senato Subalpino dove si firmò lo Statuto Albertino, diventa a tutti gli effetti torinese, passando da proprietà del Demanio a quella della Città. Ne consegue un programma di lavori di valorizzazione e riqualificazione, da realizzarsi entro 15 anni. I primi dovrebbero concludersi tra due anni e mezzo per una spesa di 7 milioni. Tra gli interventi principali il rifacimento di un ampio spazio d'accoglienza nella Corte Medievale.
I lavori riguarderanno anche il ripristino dell' ascensore della Torre Romana Sud, installato negli anni Trenta, l'accesso diretto al giardino medievale e, nel salone del Voltone, la collocazione dei servizi di accoglienza con il punto informazioni, la biglietteria del Musei civico d'arte antica e il bookshop. "Con questo accordo - ha detto il sindaco, Piero Fassino - si realizza una nuova operazione di federalismo demaniale che rafforza il progetto di valorizzazione del complesso di aree archeologiche, di edifici storici e di spazi museali che costituiscono il Polo Reale della città". Acquisendo la proprietà di Palazzo Madama, a titolo gratuito, - ha spiegato l'assessore al Patrimonio, Gianguido Passoni - Torino s'impegna a tutelare il bene e ad avviare un programma di valorizzazione. A firmare il passaggio, oltre al sindaco Fassino, il direttore regionale dell'Agenzia del Demanio Roberto Fusari, il segretario regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Benedetto Luigi Compagnoni.
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