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23 Luglio 2015 - 10:19
Fiat Chrysler Automobiles
Per i 4.000 lavoratori dello stabilimento di Mirafiori ci sarà ancora un altro anno di cassa integrazione straordinaria, ma sarà l'ultimo: consentirà all'azienda di completare l'allestimento delle linee per il suv Maserati Levante, la cui produzione dovrebbe cominciare a fine anno.
L'accordo è stato firmato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri con Fiat Chrysler Automobiles. Non ha invece sottoscritto l'intesa la Fiom che ha incontrato l'azienda separatamente. "Ci riserviamo una valutazione conclusiva in occasione della convocazione in Regione - spiega il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono - anche perché non mancano gli interrogativi e i punti critici in relazione alla gestione della cassa integrazione e alle prospettive occupazionali. Difficilmente infatti questo anno di cassa sarà l'ultimo e per molti lavoratori l'avvio della produzione del suv Levante non significherò un rientro in fabbrica".
Sono previsti dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, dal 28 settembre, allo scadere di quella attuale, fino al 25 settembre 2016. Interesserà a rotazione tutti i 4.110 lavoratori (3.805 operai, 243 impiegati e 62 quadri) che seguiranno corsi di formazione e rientreranno gradualmente in fabbrica. L'incontro in Regione Piemonte per l'esame congiunto della procedura di cassa integrazione è previsto per il 29 luglio alle 11 e la Fiom chiede che ci sia un tavolo unico per tutti i sindacati.
"La prima notizia positiva è che lo stabilimento di Grugliasco è escluso dal provvedimento, la seconda buona notizia è che a settembre vedremo i primi Suv Maserati sulla nuova linea di Mirafiori", dichiara il segretario generale della Fim torinese, Claudio Chiarle. "Siamo nei tempi previsti e dall'autunno - aggiunge Chiarle - cominceranno i rientri dei lavoratori dopo oltre cinque anni di cigs e i duri sacrifici le famiglie degli operai della Carrozzeria torneranno a vedere uno stipendio pieno. Il rientro sarà graduale ma l'accordo prevede un regime di rotazione di almeno il 20% delle maestranze con possibilità di incremento a mano a mano che i lavoratori rientreranno". "Tutti gli impegni assunti da Marchionne sono stati rispettati. L'azienda ci ha confermato che tutti i dipendenti in cassa rientreranno al lavoro. Con questa intesa abbiamo salvaguardato il salario e l'occupazione", sottolinea Vincenzo Aragona, segretario della Fismic piemontese.
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