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30 Giugno 2015 - 13:45
ospedale Gradenigo
La firma dell'accordo fra Regione Piemonte e Humanitas per l'ospedale Gradenigo di Torino sarà condizionata ad un'intesa fra la Asl To2 e Gradenigo nella quale l'Asl decida che cosa l'ospedale dovrà fare. Il Gradenigo, affidato alla gestione degli imprenditori sanitari privati di Humanitas, dovrà quindi attenersi per le proprie attività a quanto la Regione Piemonte deciderà in base alle esigenze di programmazione della sanità pubblica regionale. In estrema sintesi, è quanto l'assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, ha spiegato oggi nell'aula del Consiglio Regionale.
Il controverso disegno di legge che sancisce il passaggio del Gradenigo nell'orbita imprenditoriale di Humanitas, scadute senza risultati le tre settimane contingentate del ritorno in Commissione, è tornato oggi nell'Aula di Palazzo Lascaris. Nel frattempo Saitta ha messo a punto un emendamento di giunta che recepisce alcune esigenze emerse nella discussione. Fra gli obiettivi principali, mantenere il pronto soccorso e tutelare gli attuali dipendenti.
"Il testo - ha rimarcato Saitta - è stato riscritto per raccogliere le preoccupazioni emerse dal dibattito. Andava trovata una modalità per garantire un ruolo importante della Regione nella programmazione sanitaria del Gradenigo. Si è deciso di subordinare l'intesa a un ulteriore accordo fra Gradenigo e Asl To2 nel quale sia la asl a definire le attività che l'ospedale dovrà fare".
Saitta ha sottolineato che "la modalità adottata per il Gradenigo esiste già nel rapporto della Regione con altri presidi ospedalieri, come il Cottolengo". Il budget del Gradenigo, ha sottolineato, "figurava già all'interno dei fondi stanziati dalla Regione per la sanità privata accreditata, non è vero quindi che il peso dei privati aumenti".
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