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TORINO. Satira su Olocausto in Iran, è polemica ma Italia non c'è

TORINO. Satira su Olocausto in Iran, è polemica ma Italia non c'è

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Nessun disegnatore italiano parteciperà a maggio, a Teheran, all'International Holocaust Contest, il concorso sulla satira che prende di mira l'Olocausto. Lo precisano all'ANSA Achille Superbi, noto per le caricature di calciatori e attori e Agim Sulaj, illustratore italo-albanese premiato dall'Onu. I disegnatori sostengono di essere stati oggetto di "attacchi gravissimi su alcuni quotidiani sulla base di una non notizia". "Sarebbe stato sufficiente controllare il sito del concorso per vedere che l'Italia non partecipa", affermano. "E' una vicenda incredibile, nessuno ha cercato di verificare l'informazione - dice Superbi che lavora al Centro Produzione Rai di Torino - e c'è stato un susseguirsi di interventi che si sono caricati di falsità e insulti. Ho passato una settimana a scrivere smentite ai giornali e ai siti, ho anche avuto una corrispondenza con una dirigente dell'Associazione Italia-Israele. Ho cercato di chiarire ma gli insulti sui blog restano, qualcuno continuerà a pensare che sia vero. Non mi sarei mai aspettato di trovarmi coinvolto in una vicenda del genere, anche perché io faccio caricature e non vignette: è come se accusassero un calciatore di essersi dopato al Giro d'Italia". "Con la Shoah non si scherza. E' stato un grave errore, qualcosa di vergognoso. Non ho mai fatto una vignetta o un disegno contro Israele, non ho mai toccato temi estremi", dice Sulaj che parla di una "vicenda brutta, dolorosa, frutto di una grande leggerezza visto che sarebbe stato sufficiente collegarsi al sito del concorso". "Sono diversi giorni che non riesco a lavorare, passo il tempo a fare smentite", aggiunge. Sia Superbi sia Solaj si sono rivolti ai propri legali per valutare come procedere contro chi "li ha tirato ingiustamente in ballo". Il concorso è stato promosso dal quotidiano iraniano Hamshahri per denunciare, come si legge nella presentazione, "L'ipocrisia occidentale sulla libertà di parola". "In Occidente - sostengono i promotori - è impossibile scherzare sopra o addirittura discutere alcuni temi legati al giudaismo come l'Olocausto". L'evento è stato organizzato in risposta alle caricature di Maometto, pubblicate nel 2005 dal danese Jyllands-Posten. Alla precedente edizione del concorso, nel 2006, aveva partecipato un italiano il vignettista trevigiano Alessandro Gatto.
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